“Un condono per il sostegno?”, la protesta degli insegnanti contro i nuovi corsi abilitanti

Continua la mobilitazione degli insegnanti di sostegno specializzati con i corsi TFA sostegno contro il decreto Scuola, approvato in via definitiva dal Senato lo scorso 23 luglio.
Al centro delle proteste, i nuovi corsi abilitanti per il sostegno previsti dal decreto, che saranno gestiti da Indire e avranno una durata inferiore rispetto ai TFA tradizionali (30 CFU contro 60).
“Un percorso più breve e online: un privilegio ingiusto”
“Questi nuovi corsi non avranno selezione all’ingresso e saranno online”, spiega, a Il Fatto Quotidiano, Michela del collettivo Docenti Specializzati di Sostegno, nato da una mobilitazione social. “Non capiamo questo privilegio, è quasi un condono”.
I docenti contestano la scelta di attivare percorsi formativi più brevi e accessibili, che equiparerebbero chi li frequenta a chi ha svolto un percorso più lungo e impegnativo come il TFA.
“I nostri sacrifici svalutati”
“Il TFA è stato duro”, racconta Flavio, insegnante di sostegno. “Ho fatto un anno di percorso teorico e pratico, con 12 laboratori e un tirocinio da 150 ore. Adesso le mie certezze hanno cominciato a vacillare”.
La preoccupazione è che l’introduzione di questi nuovi corsi svaluti la professionalità e i sacrifici economici sostenuti da chi ha scelto di specializzarsi nel sostegno attraverso i percorsi tradizionali.
La rabbia per i corsi abilitanti da 36 punti
La rabbia dei docenti era già esplosa in primavera, quando un altro corso online abilitante, della durata di soli due mesi e dal costo di 2000 euro, aveva permesso a chi lo ha frequentato di ottenere 36 punti in graduatoria, anche per il sostegno.
“Questo corso ha dato 36 punti come 3 anni di servizio”, spiega Giorgia, insegnante di sostegno. “Il dottorato di ricerca ne dà solo 12, è senza senso e ingiusto”.
La richiesta del collettivo: assunzioni e tutela della professionalità
Il collettivo Docenti Specializzati di Sostegno chiede al Ministero dell’Istruzione e del Merito l’assunzione di chi ha conseguito l’abilitazione in Italia e l’inserimento in coda alle graduatorie di chi ha ottenuto il titolo all’estero.