Un banco vuoto per Sarour: a Roma, minore straniero escluso dalla scuola. La sua storia
Sarour, un ragazzo egiziano prossimo ai 14 anni, arrivato in Italia da solo e accolto nel progetto SAI Gea dell’Arci a Roma, è ancora senza un posto a scuola.
Come segnala l’agenzia Ansa, da settembre, l’associazione Scuolemigranti si batte per iscriverlo alla scuola secondaria di primo grado, ma finora ogni tentativo è fallito. “Il ragazzo ha perso due mesi di lezioni, di apprendimento della lingua italiana e di socializzazione“, denuncia Paola Piva, coordinatrice di Scuolemigranti, rete che supporta l’inserimento scolastico di minori stranieri.
Nonostante i ripetuti appelli agli istituti comprensivi Regina Elena, Settembrini, Montessori, Winkelmann, Sinopoli-Ferrini e Manin, e il coinvolgimento dell’Ufficio Scolastico Regionale, Sarour rimane escluso dal sistema scolastico.
L’associazione, che dall’inizio dell’anno ha aiutato 73 minori stranieri a ottenere l’iscrizione a scuola, denuncia la mancanza di posti e l’eccessivo carico che grava sul volontariato.
“Non è possibile che questo tema sia sulle spalle del volontariato”, afferma Piva, sottolineando la crescente difficoltà, soprattutto per l’inserimento degli adolescenti nelle scuole superiori. Nonostante il direttore generale dell’Ufficio scolastico del Lazio, Anna Paola Sabatini, abbia sollecitato le scuole ad accogliere le nuove iscrizioni, anche in corso d’anno, il problema persiste, lasciando minori come Sarour privati del diritto all’istruzione.