Un bambino su 31 ha un disturbo dello spettro autistico (ASD): prime diagnosi a 47 mesi, 3,4 volte più frequente nei maschi rispetto alle femmine. I dati del rapporto CDC degli Stati Uniti

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Nel 2022, la prevalenza del disturbo dello spettro autistico (ASD) tra i bambini di 8 anni negli Stati Uniti ha raggiunto i 32,2 casi ogni 1.000 bambini, pari a uno su 31. Questo dato, calcolato attraverso 16 siti di sorveglianza, conferma l’andamento crescente già osservato negli anni precedenti. Le differenze territoriali sono marcate: si va dai 9,7 casi su 1.000 a Laredo (Texas) ai 53,1 casi in California.

Disparità di genere ed etniche

Il disturbo si conferma 3,4 volte più frequente nei maschi (49,2 ogni 1.000) rispetto alle femmine (14,3). Sul piano etnico, la prevalenza tra i bambini bianchi non ispanici (27,7 ogni 1.000) risulta inferiore rispetto a quella:

  • dei bambini asiatici o delle isole del Pacifico (38,2);
  • nativi americani o nativi dell’Alaska (37,5);
  • afroamericani (36,6);
  • ispanici o latini (33,0);
  • multietnici (31,9).

Queste differenze proseguono una tendenza già rilevata dal 2020 e potrebbero riflettere una maggiore accessibilità alla diagnosi tra gruppi precedentemente sottorappresentati.

Diagnosi e comorbidità

Su 8.613 bambini che soddisfacevano la definizione di caso:

  • il 68,4% aveva una diagnosi documentata di ASD;
  • il 67,3% risultava eleggibile per l’educazione speciale legata all’autismo;
  • il 68,9% presentava un codice ICD riferito all’ASD;
  • solo il 34,6% aveva documentati tutti e tre gli elementi diagnostici.

In termini di disabilità intellettiva associata, presente nel 39,6% dei casi complessivi, le incidenze variano notevolmente:

  • 52,8% nei bambini afroamericani;
  • 50,0% tra i nativi americani/nativi dell’Alaska;
  • 43,9% negli asiatici/isole del Pacifico;
  • 38,8% negli ispanici;
  • 32,7% nei bianchi;
  • 31,2% nei multietnici.

Età della diagnosi e trend nei bambini più piccoli

L’età mediana della prima diagnosi documentata è pari a 47 mesi, con variazioni da 36 mesi in California a quasi 70 mesi in Texas (Laredo). Nei bambini nati nel 2018 (4 anni nel 2022), l’incidenza cumulativa della diagnosi entro i 48 mesi è risultata 1,7 volte superiore rispetto ai nati nel 2014, con un picco di 3,1 volte a Porto Rico. Questo indica una maggiore identificazione precoce, nonostante l’interruzione osservata a inizio 2020, coincidente con l’emergenza pandemica da COVID-19.

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