Un bambino piange durante l’opera lirica: il sovrintendente interviene e fa spostare i genitori. Accade alla Scala di Milano

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Mercoledì 17 aprile, durante la rappresentazione della celebre opera di Pietro Mascagni, Cavalleria Rusticana, un suono inaspettato si è levato tra flauti, archi e clarinetti: il pianto di un bambino.

L’evento, avvenuto al Teatro alla Scala di Milano, ha causato un certo scompiglio tra gli spettatori, tanto che uno di loro ha chiesto espressamente di far silenzio.

Il personale di sala non si è accorto immediatamente del disturbo, e si è reso necessario l’intervento del sovrintendente Dominique Meyer in persona. Meyer, presente in platea, ha invitato la coppia di genitori, di nazionalità inglese, ad allontanarsi e a seguire lo spettacolo dai monitor predisposti nel foyer. Questa decisione è in linea con il regolamento del teatro, che prevede tale soluzione “qualora il bambino dovesse arrecare disturbo agli altri spettatori”.

“Sono dovuto intervenire io perché il personale non si era accorto”, ha spiegato Meyer. L’episodio solleva la questione dell’accesso dei bambini al teatro. Alla Scala, l’ingresso è consentito a partire dai 3 anni, e si consiglia di scegliere posti in palco per facilitare l’uscita in caso di necessità, senza disturbare gli altri spettatori.

Il Teatro alla Scala dimostra comunque una particolare attenzione verso il pubblico più giovane, offrendo una stagione appositamente concepita per i bambini, “Grandi Spettacoli per i Piccoli”, senza limiti di età. L’obiettivo è avvicinare i più piccoli al mondo dell’opera in un contesto a loro misura.

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