Ucciso dal padre a 10 anni, sul banco vuoto le letterine dei compagni di classe. La preside: “Un amore di bambino”

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Strage familiare ieri mattina all’alba a Nuoro: Roberto G. ha aperto il fuoco prima contro la moglie 43enne, poi la figlia 25enne, il figlio di 10 anni e l’altro figlio 14enne. Subito dopo ha colpito il vicino, poi la madre e infine si è tolto la vita. Restano uccisi la moglie, la figlia e il figlio più piccolo. Morto anche il vicino. Difficile capire il perché del massacro.

Nella scuola frequentata dal bambino rimasto ucciso per mano del padre è il giorno del dolore. “Sgomenti, con il cuore a pezzi. Francesco amore nostro”: ha scritto Graziella Monni, la dirigente scolastica della scuola frequentata dal bambino, su Facebook.

“Francesco era un amore di bambino” ha detto all’Ansa la preside.

Gli alunni, profondamente addolorati, stanno lasciando lettere sul suo banco, un modo per cercare di elaborare il lutto. La scuola, insieme agli insegnanti, sta cercando di offrire supporto emotivo ai compagni di classe.

Il dolore, l’incredulità e la mancanza di segnali premonitori rendono ancora più difficile affrontare questa immane tragedia.

Secondo la dirigente scolastica non ci sono stati segnali né da parte della famiglia né dal bambino. Nessuno riesce a spiegare quello che è successo.

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