Da un’età minima, al fenomeno “baby influencer”, al gaming retribuito: DDL (in esame) al Senato per la tutela dei minori nel digitale

È in corso di esame presso l’Ottava Commissione del Senato (Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica), il DDL “Disposizioni per la tutela dei minori nella dimensione digitale”, presentato su iniziativa dei senatori Mennuni, Malpezzi, Cantù, Ternullo, Unterberger, Ambrogio, Cosenza, Craxi, Delrio, Farolfi, Leonardi, Melchiorre, Paganella, Pucciarelli, Spinelli, De Priamo, Scurria, Sigismondi, Fazzone, Gelmetti, Russo, Petrenga, Liris e Berrino. Il provvedimento interessa l’utilizzo del digitale nei bambini e adolescenti e la necessità di una regolamentazione per la tutela dei minori, senza ostacolare la trasformazione digitale del Paese.
Il DDL in esame
IL TESTO DEL DDL
L’accelerazione della digitalizzazione durante la pandemia
La pandemia ha accelerato l’accesso della popolazione italiana al digitale, coinvolgendo ampie fasce della società in un processo rapido e inevitabile. Questo cambiamento è avvenuto in un contesto emergenziale, rendendo difficile acquisire un livello adeguato di educazione digitale.
Impatti sui bambini e il PNRR
Il fenomeno ha interessato anche bambini e adolescenti e continuerà a farlo, specialmente attraverso le iniziative del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che prevede ulteriori trasformazioni digitali. Questo contesto offre opportunità significative, ma aumenta anche il rischio di patologie digitali già presenti prima della pandemia.
Necessità di una regolamentazione per la tutela dei minori
È indispensabile introdurre misure legislative che garantiscano un’adeguata protezione dei minori nel contesto digitale, senza ostacolare la trasformazione digitale del Paese. Internet, progettato inizialmente per un pubblico adulto, deve adattarsi meglio alle esigenze dei bambini, con piattaforme e servizi specifici per la loro età.
Problemi di accesso ai social network
Molte piattaforme digitali, come i social network, sono frequentate da bambini che non hanno l’età minima richiesta. La verifica dell’età attualmente si basa solo su dichiarazioni degli utenti, rendendo difficile garantire la sicurezza dei minori che utilizzano questi servizi.
Interventi legislativi recenti
Con il decreto-legge del 15 settembre 2023, n. 123, convertito in legge il 13 novembre 2023, n. 159 (noto come decreto-legge Caivano), è iniziato un processo significativo per imporre ai gestori di siti web pornografici la verifica dell’età degli utenti, rispettando al contempo la privacy. È importante che anche nel mondo digitale si riconosca l’importanza di un’età minima per l’accesso a determinati servizi, come avviene nel mondo fisico.
Protezione dei dati e modelli di business digitali
Nel mondo digitale, i bambini sono sempre più coinvolti in attività commerciali, come il fenomeno dei baby influencer e il gaming retribuito. Queste attività, che spesso prevedono un compenso economico, necessitano di una regolamentazione che estenda le attuali norme in materia di spettacolo e pubblicità anche al contesto digitale.
La questione della privacy dei minori
Il modello di business dominante nel digitale, basato sullo scambio di dati personali per servizi, coinvolge anche i bambini, che non sono in grado di comprendere appieno il valore dei propri dati. Questo scambio dovrebbe essere vietato per i minori, e occorre una regolamentazione urgente per impedire la raccolta massiccia di dati personali dei bambini da parte dei fornitori di servizi digitali.
Necessità di azioni rapide e mirate
Infine, è urgente intervenire per contrastare l’uso improprio dei social da parte dei giovani, prevenendo dipendenze digitali e disturbi associati, come l’ansia e la depressione. Il disegno di legge in questione mira a reagire in modo rapido ed efficace ai nuovi scenari di rischio, proteggendo la dignità dei bambini e degli adolescenti nel mondo digitale.