Dalla tutela assicurativa di studenti e personale, alla valorizzazione della filiera tecnica, alla contrattazione integrativa: le novità del DL Omnibus
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato il decreto-legge Omnibus, che introduce misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico. Alcune misure, all’articolo 9, riguardano la scuola.
Tutela assicurativa degli studenti e del personale scolastico
Si estende anche per l’anno scolastico e per l’anno accademico 2024-2025 la tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore, per l’anno scolastico e accademico 2024-2025:
1. Al fine di rafforzare la tutela assicurativa degli studenti e degli insegnanti, all’articolo 18 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 luglio 2023, n. 85, dopo il comma 4 è aggiunto, in fine, il seguente:
«4-bis. Le previsioni di cui ai commi 1 e 2 si applicano anche per l’anno scolastico e per l’anno accademico 2024-2025.».
2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, valutati in 17,49 milioni di euro per il 2024 e in 29,98 milioni di euro per il 2025, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 13, comma 9, lettera a), del decreto-legge n. 48 del 2023, con conseguente rideterminazione, per i medesimi anni, degli importi di cui all’alinea del predetto articolo 13, comma 9. Le risorse di cui al primo periodo relative ai rimborsi da corrispondere all’INAIL, non utilizzate alla chiusura dell’esercizio, sono conservate nel conto dei residui per essere utilizzate nell’esercizio successivo fino alla rendicontazione dell’effettiva spesa.
Valorizzazione della filiera tecnico-professionale e contrattazione integrativa
Il Decreto Omnibus include risorse destinate alla filiera tecnologico-professionale e alla contrattazione integrativa. Il ministro Valditara aveva anticipato l’inserimento di queste risorse subito dopo l’approvazione del decreto. In totale, sono previsti 24 milioni di euro, suddivisi in 20 milioni per il settore tecnologico-professionale e 4 milioni per la contrattazione integrativa.
Una delle modifiche principali riguarda l’articolo 20 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66. È stato aggiunto un nuovo comma, il 4-bis, che prevede che le risorse finanziarie non utilizzate e provenienti da esercizi precedenti confluiscano nel 2024 nel Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Queste risorse potranno essere impiegate nella contrattazione integrativa senza l’originario vincolo di destinazione, e saranno mantenute nel conto residui.
Un’ulteriore modifica è stata apportata all’articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178. Il comma 623 è stato sostituito, stabilendo che le risorse destinate alla riduzione del divario digitale e al supporto tecnologico per la filiera tecnologico-professionale saranno impiegate per infrastrutture, piattaforme tecnologiche, innovazione digitale e potenziamento di laboratori innovativi legati all’Industria 4.0. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore di questa disposizione, il Ministro dell’istruzione e del merito dovrà stabilire i criteri e le modalità per l’assegnazione delle risorse.