Turno di notte e incomprensioni, a processo per abbandono di minore a Varese. L’accusa chiede l’assoluzione: “Un equivoco”

Un’incomprensione tra marito e moglie, ha portato a un’accusa di abbandono di minore per la donna, residente a Varese. La vicenda risale al 2019, quando la donna non comunicò al marito di dover svolgere il turno di notte al lavoro, lo stesso che avrebbe dovuto fare lui.
I figli minorenni della coppia si ritrovarono a dormire da soli a casa, fino a quando il malinteso non fu chiarito, con l’intervento dei carabinieri.
Il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione della donna, sostenendo che non ci fu dolo nel suo comportamento. L’avvocato difensore ha spiegato che si trattò di un equivoco dovuto a un periodo di disaccordo tra i coniugi, che quel giorno non si erano parlati dei rispettivi turni.
La donna pensava che il nipote, a cui si era già rivolta in passato, avrebbe vigilato sui figli durante la sua assenza. Gli aveva mandato un messaggio, ma il parente lo aveva visualizzato in ritardo. Il marito, preoccupato, contattò le forze dell’ordine. I carabinieri trovarono i bambini tranquilli nel loro letto.
La difesa si è associata alla richiesta del pm, chiedendo l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Il giudice deciderà il prossimo ottobre se accogliere o meno le richieste delle parti.