Turi (Uil Scuola): “Diciassette milioni di ore di formazione, sembra possibile?”

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“Siamo sicuri di volere un investimento di questo tipo? E cosa porterà in futuro? Siamo agli esordi della fine degli insegnanti di sostegno così come li abbiamo avuti fino ad oggi, in un rapporto diretto con l’alunno. Si smantella una scelta di civiltà”. Lo dice il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi.

Il tema del sostegno e dell’inclusione a scuola dei ragazzi che ne hanno diritto è tema che non può essere sottovalutato – osserva il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi. Nelle pieghe della legge di Bilancio, nel Sostegni Bis, si nascondono misure che vanno a smantellare – con perizia ingegneristica – la scuola pubblica come l’abbiamo pensata e voluta fino ad oggi“.

Incursioni legislative dirottano diritti verso funzionalità più agevoli: cosa serve? Lo faremo fare. Così il lavoro degli insegnanti si polverizza in una misurazione algebrica, quantitativa invece che qualitativa. Rientrate in classe e recuperate gli apprendimenti: questo viene detto loro. Quando invece, dovrebbero essere create – da oggi – le condizioni per consentire loro di fare appieno il loro lavoro“, prosegue il sindacalista.

Nessuna traccia del lavoro in classe: tra digitale, svolta green, rigenerazioni, formazione obbligatoria la didattica sembra evaporata. Ci sono poche cose chiare da fare subito: dare stabilità al lavoro che si fa a scuola e mettere in sicurezza gli studenti. Scuole sicure e inclusive, aule adeguate, insegnanti in cattedra liberi di insegnare, dirigenti e segreterie funzionanti“, dice ancora Turi.

Domani porteremo questi temi in Piazza. Sono temi di buonsenso sui quali vanno fatte scelte immediate di altrettanto buonsenso“, conclude il segretario generale della Uil Scuola.

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