Turi (Uil): contenziosi Gps legati a iniquità e ingiustizie. Docenti e bidelli non possono trasformarsi in Oss

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“Commentare la confusione che regna sovrana ci riporta ai soliti temi: la mancanza di una programmazione dell’emergenza; infatti ciò che si sta facendo sostanzialmente è
ripercorrere con strumenti ordinari il funzionamento delle scuole, in più con messaggi contradditori.

Le novità che dovevano servire a tamponare l’emergenza, banchi e Personale sono in via di risoluzione, anche con il consueto strascico di polemiche e contenziosi che si dovevano evitare. I contenziosi sono legati al grado di iniquità e ingiustizie che le graduatorie delle Gps stanno generando e che non sono arrivate ancora a maturazione”. Lo afferma all’Adnkronos Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola. “Ciò che ci doveva essere e non c’è, sono i presidi sanitari che si sarebbero potuti rivelare una soluzione utile alla confusione in atto. – evidenzia Turi – Voler trasformare i docenti i bidelli e i dirigenti in operatori socio sanitari è un errore strategico che abbiamo sempre fatto rilevare in sede di preparazione del protocollo sulla sicurezza”.

“L’allarmismo che si sta generando -basta uno starnuto- produce situazioni che potevano trovare soluzione alla radice e che si stanno trasformando in un crescendo di tamponi e quarantene, con confusione e interruzioni didattiche. – continua Turi – Questa scelta di economicità fa il paio con la mancanza di spazi e con la riduzione
degli alunni per classe che ancora non si vede e che sembra ormai tramontata. Insomma il governo della scuola è sempre di più lasciato alle scelte di ogni singolo istituto che come sempre, (questa è una costante vera) sta dimostrando di reggere, anche se l’offerta formativa è insufficiente, per mancanza del presupposto necessario: il
personale”. “Sul fronte dei genitori, ad un primo approccio di pazienza, si incominciano e vedere i segni di una crisi di nervi, – sottolinea ancora Turi – vista l’impossibilità di programmare la vita familiare: i ragazzi sono a scuola per due o tre ore, molti a casa con la DaD”.

“In quanto alla contradditorietà dei messaggi, se da una parte si stringono i livelli di partecipazione sociale, dall’altra si impone un concorso che oltre ad essere discriminatorio per l’impossibilità di molti candidati a svolgerlo, – prosegue ancora Turi – si incrementano i pericoli di diffusione del virus nelle scuole, che saranno, sì, i
luoghi più sicuri del mondo, ma se passano le persone passa anche il virus. Non si può chiedere solo ai cittadini e ai lavoratori di collaborare e seguire il buon senso quando questo, da parte di certa politica si è smarrito del tutto”. “Ci auguriamo l’immediata riapertura del Tavolo sulla sicurezza delle scuole in presenza per discutere di queste dinamiche che meritano soluzioni più incisive e urgenti. – conclude Turi – Visto che non c’è da parte del ministro questa esigenza, lo chiederemo unitariamente con più forza”.

Pino Turi è intervenuto oggi anche su Orizzonte scuola Tv: tra i temi toccati proprio quello delle Gps

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