Turi (Uil Scuola): “I tavoli non servono, ci vuole la volontà politica di risolvere i problemi. Concorso Stem? Scelta puramente di immagine” [INTERVISTA]

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Il 9 giugno i sindacati scenderanno in piazza per protestare contro i contenuti del Decreto Sostegni Bis. La prima riunione si è conclusa in maniera negativa e i sindacati, insoddisfatti, passano all’attacco. A Orizzonte Scuola interviene il segretario della Uil Scuola, Pino Turi.

Segretario, mi pare di capire che lei non sia per nulla soddisfatto dell’esito del primo incontro…

“Il problema è semplice, il tavolo non serve, è necessaria la volontà politica per risolvere i problemi. I tavoli servono per intrattenere. Non vorremmo avere altre sorprese come quelle avute con il Decreto Sostegni Bis. Noi abbiamo notato che c’è una grande differenza tra quello che si dice e quello che si fa. C’è un’invasione di campo nelle materie di contrattualizzazione evidente. Non solo: abbiamo firmato un accordo chiamato, pomposamente, “Patto per la scuola” che rimandava all’Aran per l’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto. Peccato, però, che poi cambino tutto con i decreti legge. Si tratta di uno schiaffo alla contrattazione e al sindacato. Noi non ci rifiuteremo di sedere ai tavoli tecnici, ma non è lì che si risolvono le situazioni. Ne abbiamo fatti tanti, adesso serve concretizzare”.

La base è insofferente, lo vediamo ogni giorno, non dà più credito né a voi né al governo.  Bisogna agire perché il tempo è scaduto, chiedono in tanti. Quale messaggio si sente di lanciare?

“Noi il 9 giugno saremo in piazza, il sindacato può solo protestare e rivendicare. Questo è quello che stiamo facendo da oggi. Se la base non riesce a distinguere di chi è la colpa, mi dispiace, ma non è demerito nostro. Noi abbiamo fatto un accordo, che valuto positivamente, ma adesso deve essere attuato. L’amministrazione approfitta della pandemia e della mancanza di possibilità di organizzare mobilitazioni per agire. Siamo “inca*****”, c’è poco altro da aggiungere. L’amministrazione fugge dai problemi. L’insofferenza della base è tramite il web, è ora, però, di scendere in piazza e di protestare sul serio”.

Chiederete che ai prossimi tavoli tecnici ci sia la presenza del ministro Bianchi?

“Il problema non è l’assenza o la presenza del ministro. Ci vuole la volontà politica per risolvere tutto, poi potrebbero pure mandare l’usciere. I tavoli devono servire per istruttoria, poi si entra nel vivo e fare delle scelte. Ci sono delle scelte fatte in totale contraddizione con il Patto firmato con i sindacati”.

Scendendo nello specifico, come giudica la scelta del governo di accelerare sui concorsi, in particolare quello Stem?

“Scelta soltanto di immagine, omologante rispetto al pensiero unico. Semplicemente uno specchietto per le allodole, si tratta di una narrazione che non esiste. La scuola ha bisogno di tutti, ci sono 200mila precari, siamo sull’orla della crisi, serve intervenire, subito. Nessuno modifichi l’impianto della scuola. Dirò di più, nelle indagini demoscopiche, la scuola è considerata un’istituzione in cui si può riporre fiducia, ancora di più dei Carabinieri. Peccato però che nessuno si sogna di modificare l’impianto delle Forze dell’ordine, per la scuola, invece, ogni anno o ogni governo è sempre la stessa storia”.

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