Troppi studenti con un coltello in tasca, la proposta choc del politico in Veneto: “Metal detector nelle scuole”

Con l’inizio del nuovo anno scolastico, il consigliere regionale del Veneto, Roberto Novelli (Forza Italia), ha lanciato una proposta destinata a far discutere: l’utilizzo di metal detector a campione all’esterno delle scuole per contrastare il crescente fenomeno del bullismo armato tra i giovani.
Come segnala Il Gazzettino, Novelli motiva la sua proposta citando i dati allarmanti sull’aumento del numero di giovani, spesso immigrati, trovati in possesso di armi da taglio. Secondo il consigliere, il fenomeno, definito “bullismo all’arma bianca”, va fermato sul nascere prima che si verifichino episodi di violenza all’interno delle scuole.
Novelli propone un duplice approccio: da un lato, controlli a campione condotti dalle forze dell’ordine con l’ausilio di metal detector portatili, sia nelle aree limitrofe alle scuole che nei luoghi di aggregazione giovanile. Dall’altro lato, un’azione di prevenzione che coinvolga la scuola con lezioni di educazione civica mirate a sensibilizzare i ragazzi sui pericoli del possesso e dell’uso di armi.
La proposta dell’esponente politico ha immediatamente acceso il dibattito sul tema della sicurezza nelle scuole. Da un lato, c’è chi ritiene che misure di controllo più stringenti siano necessarie per garantire la sicurezza di studenti e personale scolastico. Dall’altro lato, c’è chi teme che l’introduzione di metal detector nelle scuole possa creare un clima di sospetto e diffidenza, trasformando gli istituti scolastici in luoghi militarizzati.