Troppi giovani morti sulla strada. La proposta: “Gli incidenti non sono opera del fato, corsi di educazione stradale obbligatoria a scuola”

Troppi giovani morti sulle strade, vittime di incidenti stradali. Paola Conte, referente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada di Treviso, al Corriere della Sera lancia l’appello.
“Fate che non succeda più. Ci si ferma agli articoli di cronaca che raccontano la tragedia. Soprattutto in questo tempo di pandemia, dove tutto è passato in secondo piano rispetto al virus. E intanto gli incidenti continuano, le vittime aumentano, soprattutto giovani”.
Poi l’affondo: “Serve un vero impegno del governo e delle istituzioni locali. Ci sono leggi inattese come quella compresa nel Codice della Strada che prevedeva corsi di educazione stradale obbligatoria. Corsi che attualmente si fanno solo per iniziative autonome di polizie locali o associazioni come la nostra. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio, ma non riusciamo ad accedere a tutte le scuole e le nostre forze sono limitate. Serve un impegno vero, con formatori ministeriali che entrano nelle scuole di ogni ordine e grado e sviluppano percorsi adeguati ed efficaci. Anche la Motorizzazione civile potrebbe fare molto, inserendo nei corsi di scuola guida spazi in cui parlare delle conseguenze della guida irresponsabile. Sono gli stessi ragazzi a sentirne l’esigenza, quando li incontriamo nelle scuole superiori ce lo chiedono”.