Troppi compiti per il nipote, un nonno lancia una petizione: “Alle 10 di sera ancora esercizi per casa da finire”

Un nonno, stanco di vedere i propri nipoti oberati dai compiti a casa, ha deciso di passare all’azione. Armato di quadernone e penna, ha allestito un banchetto per raccogliere firme e dare voce a una protesta contro l’eccessivo carico di lavoro scolastico assegnato agli studenti di elementari, medie e superiori.
“Ci siamo trovati più volte alle 10 di sera con i compiti ancora da finire”, ha raccontato al sito web locale Lecco Notizie, spiegando la genesi di questa singolare iniziativa. L’uomo, mosso dall’esperienza personale con i suoi nipoti, si è posto come obiettivo quello di alleggerire il peso dei compiti, auspicando un maggiore equilibrio tra scuola e tempo libero per i ragazzi.
La scintilla: un cambio d’insegnante e troppe ore sui libri
La battaglia del nonno è iniziata quando il nipote più grande, in terza classe della scuola primaria, ha dovuto affrontare un’impennata della mole di compiti a casa a seguito di un cambio d’insegnante. La situazione ha spinto l’uomo ad approfondire la questione, scoprendo l’esistenza di circolari ministeriali che, nel corso degli anni, hanno raccomandato una riduzione dei compiti e un alleggerimento degli zaini. Forte di queste indicazioni, ha deciso di non rimanere a guardare e di impegnarsi attivamente per cambiare le cose.
La lettera dei genitori al Ministro Valditara
Non si tratta del primo caso. A dicembre i genitori di Acquapendente, piccolo comune in provincia di Viterbo, hanno scritto al Ministro dell’Istruzione Valditara per denunciare l’eccessivo carico di compiti assegnato agli studenti delle scuole medie. Nella lettera, riportata da Etruria News, il Comitato dei genitori “Viva la Scuola” lamenta la sproporzionata quantità di lavoro, spesso con scadenze impossibili da rispettare, che impedisce ai ragazzi di dedicarsi ad attività extrascolastiche, allo sport, al tempo libero o semplicemente al riposo. “I nostri ragazzi”, scrivono, “invece di essere adolescenti, sono diventati piccoli impiegati oberati, chiusi sui libri fino a sera tardi”. I genitori sottolineano inoltre il paradosso di alcuni insegnanti che, al contrario, trovano il tempo per dedicarsi allo sport.
Patto di corresponsabilità scuola-famiglia
Il tema dei compiti a casa continua ad alimentare un dibattito acceso. Da un lato, le famiglie lamentano l’eccessivo carico di lavoro assegnato agli studenti anche durante i periodi di sospensione dell’attività didattica. “Come se quei pochi giorni di vacanza”, commentano, “fossero la fine del mondo e potessero compromettere l’intero percorso scolastico”. Dall’altro lato, i docenti difendono le proprie scelte, basate sulle loro valutazioni professionali. La soluzione, come spesso accade, sta nel trovare un equilibrio. Da un lato, va rispettata l’autonomia scolastica; dall’altro, è fondamentale considerare il patto di corresponsabilità scuola-famiglia. Proprio questo documento, sottolineano gli esperti, potrebbe essere la chiave per definire delle linee guida chiare su come gestire i compiti durante le vacanze, tenendo conto che non tutti i periodi di sospensione sono ugual