Troppi compiti a casa? Valditara: “Il ragazzo quando esce da scuola deve potersi organizzare lo studio in modo efficace”

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La circolare sui compiti a casa, firmata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è al centro del dibattito da ieri, giorno della sua emanazione.

Il provvedimento, come spiegato dallo stesso ministro ai microfoni di Ansa, punta a rafforzare la collaborazione tra scuola e famiglie e a responsabilizzare gli studenti, invitandoli a una gestione più autonoma e consapevole dello studio. “La circolare vuole responsabilizzare anche i giovani con l’annotazione sul diario. Il ragazzo quando esce da scuola deve potersi organizzare lo studio in modo efficace”, ha dichiarato Valditara, sottolineando l’obiettivo di rendere il lavoro a casa un’esperienza positiva e non fonte di stress.

Programmazione, coordinamento e rispetto dei tempi

La circolare richiama il DPR n. 275/1999, che attribuisce ai docenti ampi margini decisionali in materia di didattica e valutazione, ma ribadisce la necessità che la programmazione delle verifiche e l’assegnazione dei compiti avvengano in modo coordinato. Viene raccomandato di evitare la concentrazione di prove e attività di studio nella stessa giornata e di non inserire i compiti sul registro elettronico in orario serale per il giorno successivo. L’obiettivo è garantire una distribuzione equilibrata del carico di lavoro durante la settimana, prevenendo situazioni di stress e favorendo una migliore organizzazione del tempo, soprattutto in prossimità delle giornate festive

Autonomia degli studenti e il dibattito sulle richieste delle famiglie

Il Ministero sottolinea anche l’importanza di una corretta annotazione dei compiti, sia sul registro elettronico sia sul diario personale degli studenti, con particolare attenzione al primo ciclo di istruzione. Questa pratica, già evidenziata nella nota dell’11 luglio 2024, favorisce una crescente autonomia degli alunni nella gestione degli impegni scolastici e rende la consegna delle attività parte integrante della lezione. La circolare si conclude ribadendo la volontà di promuovere un dialogo costruttivo tra scuola e famiglie e di creare un ambiente sereno e fiducioso per lo sviluppo armonico della personalità degli studenti.

Il tema dei compiti a casa resta comunque al centro del dibattito pubblico. A febbraio, a Lecco, un nonno ha lanciato una petizione contro l’eccessivo carico di lavoro scolastico, raccogliendo firme per chiedere un alleggerimento dei compiti per studenti di ogni ordine e grado. Un’iniziativa nata dopo il cambio d’insegnante del nipote, che ha visto aumentare sensibilmente la quantità di compiti. Situazioni simili si sono verificate anche ad Acquapendente, in provincia di Viterbo, dove i genitori hanno scritto direttamente al Ministro Valditara per denunciare il problema nelle scuole medie. Le famiglie chiedono un alleggerimento, soprattutto durante le vacanze, mentre i docenti difendono le proprie scelte didattiche. Ora, con l’intervento ufficiale del Ministero, il confronto sui compiti a casa si arricchisce di nuove regole e spunti di riflessione.

Dai commenti emerge un mix di preoccupazione per il futuro della scuola e rimpianto per metodi più rigorosi del passato. Molti docenti temono che la riduzione dei compiti possa compromettere la solidità delle basi formative, mentre altri sottolineano la necessità di rivedere l’organizzazione scolastica prima di ogni celebrazione o attività extra.

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