Troppi compiti a casa? La reazione dei social: “Meno progetti inutili. Venivamo interrogati ogni giorni senza preavviso … ma ormai li fa ChatGpt”. I commenti alla circolare del Ministero

La circolare del Ministero dell’Istruzione pubblicata ieri, che invita a “evitare il sovraccarico degli studenti”, ha acceso un confronto acceso tra insegnanti sulla nostra pagina Facebook. Dai commenti emerge soprattutto il timore per il futuro della scuola e nostalgie per metodi più rigorosi.
Lavorare sulle basi prima delle celebrazioni
Gabriella sottolinea una questione spesso trascurata: “Stop ai lavoretti quando? Si inseguono tutte le ricorrenze, anche le meno importanti, mentre i ragazzi faticano a scrivere e a far di conto.” Sulla gestione del tempo troviamo anche Monia, la quale osserva che ridurre i compiti a casa potrebbe funzionare solo se: si aumentassero le ore dedicate alle materie fondamentali; si eliminassero molte riunioni e progetti extra, dando priorità al lavoro in aula.
Ricordando la propria esperienza da docente, racconta di aver fatto lavorare duramente gli studenti in classe, riservando per casa solo il ripasso: una formula che per lei ha sempre funzionato.
Fiducia e organizzazione: le basi perdute
Nina riporta uno sguardo nostalgico al passato: “Una volta bastavano fiducia e rispetto reciproco tra studenti e insegnanti. Ora ci sono mille attività, spesso senza senso, e tutto si complica.” Un richiamo all’importanza di un rapporto più diretto e meno burocratico tra scuola e studenti.
Il rigore non ha mai fatto male
Giulia, con semplicità, ricorda: “Noi venivamo interrogati ogni giorno, senza preavviso. Non siamo morti.” Un messaggio ampiamente condiviso, una testimonianza di un impegno quotidiano era parte integrante del percorso. E Alessia riporta il ricordo di una scuola severa: “Se eri impreparato ti beccavi un 2 e nessuno ti regalava niente.”
Le critiche all’abbassamento dell’impegno
Erica, con tono ironico ma con forte preoccupazione: “Basta compiti, basta fatica, basta brutti voti… Poi però i ragazzi crollano quando incontrano la vita vera, che non offre scorciatoie.”
L’era della tecnologia e delle scorciatoie
N’dria aggiunge una nota sul cambiamento dei tempi: “Adesso con ChatGPT fanno tutto in un attimo.”
I dubbi sui tempi della circolare
Paola fa notare il tempismo dell’iniziativa ministeriale: “Circolare emanata a un mese dalla chiusura delle attività didattiche. Bravi!” Solito complottismo?
La necessità di regole condivise
Lucia propone una soluzione concreta:
- coordinamento tra insegnanti;
- linee guida chiare su compiti e verifiche;
- rispetto degli equilibri tra studio, sport, famiglia e riposo.
Per lei, serve più organizzazione, non solo nuove circolari.
E l’equilibrio è anche interesse di Cesare il quale sostiene che, pur evitando il sovraccarico, “certe materie vanno mantenute in allenamento costante”.
Il compito, se ben calibrato, continua ad essere uno strumento utile per consolidare le conoscenze. Basta il giusto coordinamento tra i docenti.
Libertà di insegnamento
Concludiamo con il messaggio di protesta di Mel il quale ribadisce un concetto fondamentale: “Abbiamo la libertà di insegnamento. Ascolto i consigli, ma poi faccio quello che ritengo giusto”.