Troppe liti tra i genitori nelle scelte su istruzione e salute dei figli. Arriva il “coordinatore familiare”: ecco chi è e cosa fa

Il monitoraggio della situazione familiare e dei bisogni dei minori, l’assistenza a madri e padri in conflitto per attuare il “piano genitoriale”, la gestione di situazioni ad alta conflittualità tra i partner e la risoluzione tempestiva delle eventuali controversie sono tra i compiti del coordinatore genitoriale.
Questa figura professionale, a metà tra la sfera giuridica e la salute mentale, agisce come un “arbitro” per le famiglie, intervenendo sempre più frequentemente per decisione del giudice o consiglio degli avvocati, quando le separazioni creano situazioni di tensione genitoriale. L’obiettivo è salvaguardare l’interesse del figlio e tutelare la sua quotidianità.
Come segnala Il Messaggero, l’Associazione Coordinazione Genitoriale Sistemica (AcoGES) riporta un vero boom di interventi, con circa 2.000 percorsi avviati nel 2022. La presidente Conny Leporatti spiega che le separazioni e i divorzi sono caratterizzati da una crescente conflittualità, con ripercussioni sui figli.
Silvia Mazzoni, responsabile della sezione Coordinazione Genitoriale del Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute dell’Università La Sapienza di Roma, sottolinea che trovare un coordinatore genitoriale non è sempre facile, poiché la situazione in Italia è ancora disomogenea.
Mazzoni aggiunge che la professione si sta diffondendo, ma non ci sono coordinatori genitoriali in tutte le città. Alcuni fanno parte di associazioni private, mentre altri sono inseriti nel servizio pubblico. Per garantire un servizio efficace, è necessaria maggiore chiarezza, elenchi riconosciuti dai Tribunali e la disponibilità di coordinatori genitoriali in tutte le regioni.