Trattenuta del 2,5% sul TFR. Chi è toccato dal decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri
red – In attesa di leggere il decreto legge approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri che, in attuazione della recente sentenza della Corte costituzionale n. 223 del 2012, ripristina la disciplina del trattamento di fine servizio (TFS) per i dipendenti pubblici vi proponiamo un articolo del Messaggero e un comunicato della FLC CGIL, che spiegano i contenuti del provvedimento. In questi giorni infatti riceviamo numerose richieste di consulenza sull’opportunità o meno di inviare al Ministero il modello di diffida per il recupero del 2,50% contributo Opera di previdenza/TFR.
red – In attesa di leggere il decreto legge approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri che, in attuazione della recente sentenza della Corte costituzionale n. 223 del 2012, ripristina la disciplina del trattamento di fine servizio (TFS) per i dipendenti pubblici vi proponiamo un articolo del Messaggero e un comunicato della FLC CGIL, che spiegano i contenuti del provvedimento. In questi giorni infatti riceviamo numerose richieste di consulenza sull’opportunità o meno di inviare al Ministero il modello di diffida per il recupero del 2,50% contributo Opera di previdenza/TFR.
La sentenza della Corte Costituzionale n. 223/2012
"dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 12, comma 10, del d.l. n. 78 del 2010, nella parte in cui non esclude l’applicazione a carico del dipendente della rivalsa pari al 2.50% della base contributiva, prevista dall’art. 37 comma 1 del DPR 29 dicembre 1973, n. 1032 (Approvazione del testo unico delle norme sulle prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato).
Nella seduta del 26 ottobre 2012 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che abolisce la ritenuta del 2.50% per il TFR. Il testo non è ancora noto, si legge solo nel comunicato del Governo
"Il Consiglio ha poi approvato un decreto legge che, in attuazione della recente sentenza della Corte costituzionale n. 223 del 2012, ripristina la disciplina del trattamento di fine servizio nei riguardi del personale interessato dalla pronuncia
Per quanto riguarda le altre parti della sentenza della Consulta, il Consiglio ha stabilito che si procederà in via amministrativa attraverso un DPCM ai sensi della legislazione vigente.
Dall’articolo del Messaggero "Chi è toccato. Per i circa 2 milioni di dipendenti assunti prima del 2001 (quelli entrati dopo hanno già il Tfr e lo stipendio ridotto) tutto torna come prima e di fatto non cambierà nulla. Resta da definire la situazione di chi in questi due anni ha lasciato il lavoro. Due le opzioni: ricalcolo della liquidazione per la quota post 2011 oppure restituzione della retribuzione trattenuta nei mesi successivi al gennaio dello scorso anno."
Dal comunicato FLC CGIL "Il Governo ha deciso di intervenire per via legislativa per mettere fine al prelievo forzoso del 2,50% sulla buste paga dei lavoratori pubblici in regime di TFS fino alla Riforma Fornero sulle pensioni. […] Ancora non si conoscono i contenuti del decreto legge e quali saranno le modalità di restituzione del maltolto: ci aspettiamo un provvedimento serio che restituisca ai lavoratori – anche a quelli che per aderire ad Espero hanno trasformato in TFR parte del loro TFS – quanto gli è stato ingiustamente decurtato dallo stipendio sin dal 1 gennaio 2011.