Trasferimenti, TAR Lazio ordina rientro in Sicilia di 85 docenti. Vittoria Anief
Comunicato Anief – I giudici amministrativi accolgono le istanze dei ricorrenti e annullano l’Ordinanza Ministeriale 2016 e i relativi trasferimenti imponendo al Miur di utilizzare tutti i posti allora vacanti e disponibili e di procedere ai trasferimenti in base al criterio del merito e nel pieno rispetto del punteggio posseduto dai ricorrenti.
L’Avvocato Nicola Zampieri ottiene ragione in favore di altri 85 docenti che potranno, ora, rientrare in Sicilia come sarebbe stato loro diritto sin dal 2016, se il Ministero avesse rispettato il principio del merito e la normativa vigente.
Il TAR Lazio, infatti, ha constatato come “l’ordinanza ministeriale n. 241 del 2016 non possa derogare alla norma di legge e prevedere criteri di priorità nei trasferimenti differenti da quelli previsti dalla legge” stante, come correttamente sostenuto dall’Avv. Zampieri in udienza, che già la giurisprudenza di merito ha rilevato, proprio riferendosi alla Legge 107/2015 in merito alle procedure di mobilità straordinaria, come “dalla lettura del testo legislativo può dunque evincersi che unica priorità accordata dal legislatore in sede di mobilità riguarda gli assunti entro l’anno scolastico 2014/2015 e trova ragione nell’essere stati tali soggetti assunti nei ruoli dell’amministrazione scolastica con il vecchio sistema di reclutamento e nell’avere gli stessi maggiore anzianità di ruolo. Non sono quindi previste ulteriori deroghe sistemiche al criterio meritocratico del maggior punteggio per la procedura di mobilità”. Il Tribunale Amministrativo, dunque, “ritenuto, pertanto, che i trasferimenti dei ricorrenti debbano prevalere sull’assegnazione delle sedi in base alle nuove assunzioni e che il criterio di assegnazione deve seguire quello previsto dalla legge”, ha accolto le istanze cautelari, sospendendo gli atti amministrativi impugnati.
“I trasferimenti 2016 – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – sono stati viziati da atti amministrativi illegittimi che agivano apertamente contra legem.
Più volte abbiamo rilevato come dai bollettini di mobilità risultavano trasferiti docenti aventi nelle graduatorie di mobilità un punteggio inferiore rispetto ad altri docenti, in stridente violazione con il criterio meritocratico del punteggio e in contrasto con il principio di imparzialità e buon andamento della azione amministrativa.
I tribunali ci hanno dato sempre ragione confermando che in tutti i concorsi pubblici l’ordine di preferenza è dato dal punteggio maggiore e che questo vale anche per la procedura di mobilità in quanto basata su di una graduatoria alla cui formazione concorrono l’anzianità, i titoli di servizio e le situazioni personali e familiari dell’interessato”.
“Abbiamo già denunciato tutte le ulteriori illegittimità rilevate nell’accordo che modulerà le prossime procedure di mobilità – continua il presidente Anief – e ci schiereremo, come sempre, dalla parte del Diritto anche ricorrendo ad azioni legali mirate, se necessario.
Siamo, intanto, molto soddisfatti per aver regalato, proprio nel periodo natalizio a 85 famiglie la soddisfazione di veder tornare a casa i propri cari nel pieno rispetto della propria esperienza e professionalità con cui si sono costruiti il punteggio nelle procedure di mobilità e di quelle tutele basate sul merito e sul buon andamento dell’azione amministrativa riconosciute dalla normativa e dalla nostra Costituzione che il Ministero dell’Istruzione non può e non deve, ora come per il futuro, dimenticare”.
Ancora una volta, dunque, l’Anief ha saputo tutelare i diritti dei lavoratori della scuola ottenendo la rettifica di provvedimenti illegittimi che, senza giustificazione di sorta e in totale spregio dei diritti dei lavoratori, hanno costretto centinaia di docenti a restare lontano dalla propria famiglia d’origine compromettendo, anche, la loro serenità personale e familiare.