Trasferimenti docenti: solo con il 100% dei posti alla mobilità interprovinciale si assicura il rientro al sud e la copertura dei posti al nord. Lettera
inviata da Ylenia Franco Coordinamento Docenti Immobilizzati – La situazione attuale dei trasferimenti interprovinciali in tutti gli ordini di scuola sta diventando un grosso ostacolo per il miglioramento della scuola stessa. Guardiamo i dati: la maggior parte dei trasferimenti concessi riguarda i movimenti provinciali, mentre solo il 25% è destinato agli interprovinciali.
Ciò determina delle conseguenze prevedibili: i docenti immobilizzati da anni non riescono a rientrare nelle proprie province e sono costretti a cambiare ogni anno sede con le assegnazioni provvisorie, non garantendo continuità e disperdendo la propria professionalità. I docenti precari non intendono spostarsi dalle proprie province di residenza perché sanno che non torneranno più a casa (come dimostra il fallimento delle call veloci). Questa situazione di stallo è andata peggiorando negli ultimi anni e, presumibilmente, continuerà a peggiorare se non cambierà qualcosa nelle regole della mobilità.
Ciò fa sì che la prospettiva futura della scuola sia questa: mancanza di continuità nelle scuole del Sud, mancanza di docenti nelle scuole del Nord.
Le conseguenze sono facilmente immaginabili.
Per risolvere, col tempo, la questione c’è un unico modo: destinare il 100% dei posti disponibili alla mobilità interprovinciale, dandole priorità rispetto a quella provinciale.
In questo modo i neoassunti, dall’anno prossimo, avranno la certezza di rientrare nelle proprie province dopo il vincolo, e potranno fare le proprie valutazioni in modo più sereno.