Tra insegnanti precari e di ruolo non c’è differenza, la Carta docente va anche ai supplenti: 2.500 euro a una prof difesa da Anief

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Dal Tribunale del lavoro di Padova arriva ancora una sentenza sulla Carta del docente da estendere ai precari, a seguito di un ricorso prodotto dai legali Anief: stavolta a beneficiarne è stata una insegnante precaria, a seguito dell’espressione favorevole del Tribunale veneto, che tra il 2019 e il 2024 ha svolto delle supplenze annuali frequentando a proprie spese i corsi formativi obbligatori per rispondere all’aggiornamento professionale introdotto dall’articolo 1 della Legge 107 del 2015, nel quale però è stato incredibilmente dimenticato per tutti i supplenti l’accesso alla card annale da 500 euro.

Il Ministero dell’Istruzione è stato quindi condannato “a rilasciare” all’insegnante “una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente, da impiegare con le medesime modalità previste per i docenti a tempo indeterminato e con accredito, per gli anni passati, della somma di € 2.500,00 euro”.

Nella sentenza di Padova, il giudice ha studiato la normativa e i numerosi esiti giudiziari, giungendo alla conclusione che “tale disposizione si rivolge indifferentemente sia ai docenti a tempo indeterminato che a quelli a tempo determinato e quindi esclude che, dal punto di vista della natura del lavoro e delle competenze professionali richieste, sussistano ragioni oggettive, ai sensi dell’art. 4 pt. 1 dell’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato allegato alla direttiva 1999/70/CE, tali da giustificare una disparità di trattamento”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nessun giudice del lavoro può esaminare un ricorso per la mancata assegnazione della Carta del docente ai precari senza tenere conto del parere favorevole, con apposita Ordinanza, emessa dalla Corte di Giustizia Europea: ne consegue che la card per l’aggiornamento professionale introdotto dalla Legge 107/15 va assegnata a tutti coloro che svolto supplenze annuali, di qualsiasi genere, o almeno 150 giorni per anno scolastico. Fare ricorso gratuito con Anief, facendo attenzione a non superare cinque anni dalla stipula del contratto a tempo determinato, permette dunque di recuperare fino a 3.500 euro più interessi e di inviare un messaggio al legislatore e all’amministrazione scolastica: i precari non sono lavoratori di serie minori”, conclude Pacifico.

LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DEL LAVORO DI PADOVA

P.Q.M.

Il Giudice, definitivamente decidendo, ogni diversa domanda ed eccezione rigettata, dichiara il diritto di XXXXX XXXXX di usufruire della carta docente per gli anni di insegnamento 2019/20, 2020/21, 2021/22, 2022/23, 2023/2024;

dichiara tenuto e condanna il Ministero convenuto a rilasciare a XXXXX XXXXX una carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente, da impiegare con le medesime modalità previste per i docenti a tempo indeterminato e con accredito, per gli anni passati, della somma di € 2500,00;

condanna il Ministero dell’Istruzione a rifondere le spese di causa, che liquida in € 1000,00 di compensi – oltre all’incremento del 30% ex art. 4, comma 1-bis, D.M. 55/2014 – oltre spese generali, cp e iva; da distrarsi in favore dei procuratori antistatari.

Così deciso in Padova, li 01/04/2025.

Il Giudice est.

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