Tony Effe, Chiara Ferragni, Sferra Ebbasta, i docenti estivi per la generazione 3.0. Lettera

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Inviata da Giuseppe Trapani – Prendete in mano il cellulare dei vostri ragazzi, fatelo adesso che è estate! Prima della mezzanotte, verificate dalle impostazioni quante ore hanno trascorso connessi ai loro device. Probabilmente corrispondono più o meno a una giornata scolastica. Fino a settembre gli unici docenti dei vostri figli saranno gli influencer più o meno noti, i trapper e i fuffaguru che insegnano a sognare una vita tra yacht, Lamborghini, Dom Perignon e orologi di lusso.

Minimo sforzo e massimo risultato. A che serve lo studio quando un meme può farti diventare ricco e di successo.

I nuovi modelli sono questi, non possiamo cambiare il mondo ma possiamo fare in modo che i professori usino in modo sano le stesse armi per diventare virali. Occorre solo la giusta strategia e magari una figura che coinvolga i ragazzi rendendo social le attività didattiche.

Da esperto in marketing mi è bastato un solo anno di lavoro in un istituto alberghiero per capire che la politica è troppo distante dai banchi di scuola. Forse è una questione di gap generazionale. C’è sempre stato ma oggi è amplificato dai new media.

La scuola di oggi deve far emergere dei modelli realisticamente raggiungibili, deve rendere “more appealing” le ordinarie attività didattiche. Abbiamo Schettini come esempio virtuoso, ma per controbilanciare i modelli proposti da trapper, onlyfanser, youtuber e bellezze iperfiltrate occorre un piano Marshal. Forse c’è già, a che serve però una “scuola futura” realizzata attraverso i finanziamenti del PNRR senza una corretta strategia per l’utilizzo dei supporti digitali ultramoderni forniti alle Istituzioni Scolastiche? La “scuola futura” deve giocare sempre di anticipo e avere tecnici informatici all’interno delle classi dei bambini che sappiano guidarli fin da piccoli nel corretto utilizzo delle nuove tecnologie. Nelle scuole superiori, invece, occorre la figura di un esperto in marketing per la promozione delle attività didattiche, attraverso i social e i canali propri dei millennians, una figura che può essere utile anche a combattere la dispersione scolastica. Questa è la scuola futura, quella che rende virale l’impegno dei ragazzi e la dedizione al lavoro dei professori, quella che crea occupazione grazie alla trasmissione di competenze reali spendibili in una sana società civile.

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