Togliere il lavoro è togliere la dignità. Ai miei alunni: vi porto nei miei ricordi. Lettera di una docente sospesa

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Inviata da prof.ssa Ilaria Rossini – In tanti anni di insegnamento e fino ad oggi ho sempre svolto con motivazione, dedizione e passione la mia professione, e non avrei mai immaginato di dovermi confrontare con una situazione così forte e toccante.

Alla dirigente scolastica

È una svolta personale che lascia traccia dentro di sé: ognuno quindi, consapevolmente, e con coraggio, si assume la responsabilità delle proprie scelte e si confronta con la propria etica.

Davanti a questo provvedimento di sospensione io continuo a confermare la mia coerenza di pensiero: non ci si trova solo in un’emergenza sanitaria (le strategie adottate, il “non senso” di alcune restrizioni, la confusa narrazione dei fatti lo dimostrano), ma si è “intrappolati” in una politica vaccinale: è l’annullamento della società e dei diritti umani.

Percepisco la coercizione, il ricatto, l’obbligo come azioni che fanno male nel profondo, e che non risolvono la situazione sanitaria né proteggono la nostra salute; controllano la nostra vita e manipolano il nostro pensiero, ci rendono esseri controllabili alla bisogna. È un biopotere che si esercita sull’uomo e porta a un mutamento antropologico e ontologico della società.

Nel rispetto delle scelte di ognuno, comprendo che chi svolge funzioni dirigenziali è tenuto ad applicare le disposizioni dettate. Ma io cercherò comunque di difendere in tutti i modi la mia persona, di tutelare la mia salute da un trattamento sanitario per il quale neanche i medici sanno rassicurare. Continuerò a difendere il mio lavoro, ben salda e ancorata alla mia scelta. Togliere il
lavoro è togliere la dignità: nessuna norma, “mascherata con un obbligo”, giustifica tutto ciò.

Non mi riconosco in un sistema che esercita un’imposizione, calpestando tutti i valori fondamentali dei diritti umani.
È un momento storico, che disorienta l’umanità intera.

È uno schierarsi, e lo schieramento su un fronte o sull’altro porta sempre, inevitabilmente, alla divisione della società e della comunità.

Una comunità come quella della scuola, demandata a istruire, educare, formare secondo sani principi; basata sui valori di condivisione, collaborazione, cooperazione, accoglienza e inclusione, e dove ogni tipo di discriminazione viene combattuta; una comunità dove si promuove il confronto trasparente e costruttivo, dove si forma il pensiero critico e si favorisce la crescita “vera”, oggi
– dal mio punto di vista – sta perdendo il suo valore di “essere scuola”.

Con immensa tristezza e molto amareggiata affronto le conseguenze del provvedimento e come disposto vengo quindi allontanata dall’Istituzione Scuola… ma continuo a guardare avanti, senza mai dimenticare che dentro ognuno di noi c’è la fiducia che ogni momento avverso e ogni difficile dinamica sono destinati a passare.

Lascio oggi con grande delusione e turbamento i miei alunni, i colleghi e tutta la comunità scolastica, nella speranza che un giorno possa tornarvi a farne parte, e continuare così a svolgere serenamente la mia professione.
Nel ricordo del tempo trascorso, a Lei e a tutto l’Istituto porgo il mio più cordiale saluto.

Ai miei alunni, alle famiglie e ai colleghi

Un sincero augurio affinché il 2022 sia per ognuno di voi sereno e migliore. Tutti stiamo attraversando un tempo sospeso, carico di difficoltà, dissensi e disorientamento.

Un tempo della nostra storia che dobbiamo superare, con la fiducia in noi stessi, nel rispetto degli altri e con la consapevolezza che ogni nostra azione, ogni nostro fare siano una risposta alla nostra libertà di pensiero; un pensiero sempre coerente a un comportamento etico, dove la persona è al centro della nostra quotidianità.

Noi, insegnanti e alunni, apparteniamo ad una comunità educante, dove si cresce e si lavora insieme, dove si costruiscono le conoscenze, si fanno domande e si ricercano risposte, si collabora e si coopera; tutti rivolti verso un unico intento e verso la conquista delle competenze del sapere, saper essere e saper fare.

Una grande comunità sociale e affettiva, dove tutti siamo tenuti a includere, accogliere e valorizzare, dove non è contemplata la discriminazione né l’esclusione della persona, ma si promuove la tutela dei diritti umani e della dignità. Io vivo e vedo la Scuola in questi termini, e non riesco ad accettare un disegno diverso per descrivere la Scuola.

Ancorata ai miei principi, con coraggio e coerenza, subisco il provvedimento di sospensione come previsto dalle disposizioni in merito all’obbligo vaccinale per il personale scolastico, ma non condivido né posso accettare azioni di imposizione con atteggiamenti di ricatto, che calpestano ogni valore fondamentale dell’umanità.

Nel tempo – documentandomi, osservando e analizzando più punti di vista, riflettendo in modo ponderato sulle diverse circostanze, valutando l’efficacia di un farmaco di cui ancora molto si discute, convinta di tutelare la mia salute e di proteggere la mia persona – ho maturato (a caro prezzo) una scelta che di certo lascia traccia dentro di me.

Seguo la mia strada, con la certezza che la mia presenza nel mondo del lavoro, fino ad oggi, non ha arrecato danno a nessuno: presenza concessa da quello stesso Ente che oggi me la toglie.

Essere costretta a lasciare un’Istituzione, gli alunni, le famiglie, i colleghi è un momento molto forte. Lasciare la mia professione – per la quale ho studiato, mi sono formata e adoperata al meglio lavorando sempre con impegno, passione e dedizione – rappresenta per me una svolta di vita faticosa.

Vado comunque avanti, con un grande peso e tanta inquietudine… ma, noi tutti, non dimentichiamo mai che dentro ciascuno c’è il motore della speranza, che segna il passo di ogni giorno, e c’è la fiducia che ogni momento avverso e ogni difficile dinamica sono destinati a passare.

Con immensa tristezza e immisurabile amarezza affronto questa situazione, certa che questo è l’unico modo per affermare la mia idea di comunità scolastica e per continuare a favorire ancora la crescita consapevole di ogni discente.
Vi lascio ma vi porto nei miei ricordi e vi abbraccio nella speranza di incontrarvi di nuovo.

Il vostro sguardo sul mondo trovi sempre quello che cerca il vostro cuore!

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