Toccafondi (IV): “Chi censura Dante a scuola forse non ha capito il ruolo educativo della scuola”

WhatsApp
Telegram

“Non far studiare Dante a un ragazzino islamico per preservarlo da non so quale shock religioso, è l’emblema di ciò che la scuola non dovrebbe mai fare”. 

Così Gabriele Toccafondi già sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, che commenta la vicenda di Treviso, sull’esonero di studenti islamici “urtati” dalla Divina Commedia di Dante.

Il problema non sono i ragazzi, le loro famiglie e la loro fede religiosa – osserva Toccafondi – ma una scuola che ha dimenticato il suo ruolo e smarrito il senso del percorso educativo che è apertura alla realtà. La censura non aiuta affatto e chi legge Dante non può che rimanere colpito. Dante è il poeta della vita come scoperta, viaggio, domanda di senso, conoscenza. Se passa la censura allora finiremo per non studiare Pavese, Leopardi o Pirandello, perché ogni autore a modo suo ci “sfida”.

La scuola non è semplicemente un insieme di nozioni da trasmettere ma rappresenta un percorso educativo, i ragazzi hanno domande, preoccupazioni, ideali, fanno scoperte durante gli anni della scuola, e gli autori con le loro opere e pensieri li aiutano in questo. Chi non ha capito questo forse non ha compreso il ruolo della scuola e anche il vero senso del mestiere di insegnante”, conclude.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri