Titoli falsi in graduatoria ATA, licenziata assistente amministrativa: il servizio nelle scuole paritarie era fittizio

Titoli falsi per scalare le graduatorie ATA e ottenere un posto di lavoro: la storia si ripete. L’ultimo caso, riportato da Il Tirreno, riguarda un’assistente amministrativa che avrebbe ottenuto il posto grazie ai titoli di servizio dichiarati in terza fascia, ma che in realtà erano fittizi.
Sotto inchiesta 1.500 assunzioni presso scuole paritarie della Campania tra il 2012 e il 2017.
Secondo l’ordinanza del tribunale che ha portato al licenziamento dell’amministrativa la ricorrente non ha presentato eventuali contratti di lavoro subordinato firmati, buste paga rilasciate dalla scuola, né prove di effettivo pagamento delle retribuzioni, come bonifici, estratti conto o ricevute.
I controlli nelle graduatorie ATA
Gli aspiranti ATA compilano la domanda sotto forma di autocertificazione. I controlli vengono effettuati dalla scuola con cui si stipula il rapporto di lavoro (art. 6, comma 11 del DM 89/2024).
Le autodichiarazioni mendaci o la produzione di certificazioni false o, comunque, la produzione di documentazioni false comportano l’esclusione degli aspiranti da tutti i profili e graduatorie di riferimento, nonché la decadenza dalle graduatorie, e comportano, inoltre, l’irrogazione delle sanzioni di cui alla vigente normativa, come prescritto dagli artt. 75 e 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445 (art. 7).