Titoli conseguiti all’estero: al riconoscimento provvederà il Ministero della Funzione Pubblica, ancora in attesa migliaia di supplenti [BOZZA]

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La BOZZA del DL Semplificazioni che dovrebbe arrivare a breve in Consiglio dei Ministri presenta una novità per i titoli conseguiti all’estero: si fa riferimento ai titoli che annualmente conseguono numerosi docenti, dati i numeri risicati per il TFA sostegno in Italia e la mancanza di percorsi di abilitazione da più di dieci anni.

Il testo della BOZZA (quindi ancora suscettibile di modifica sia in Consiglio dei Ministri, che in GU, che nella discussione parlamentare) afferma

1. All’articolo 38, comma 3, primo periodo, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le parole: “con esclusione dei concorsi per il personale docente delle scuole di ogni ordine e grado,” sono soppresse.”

Il testo al quale si fa riferimento diventa dunque “sino all’adozione di una regolamentazione della materia da parte dell’Unione europea, al riconoscimento dei titoli di studio esteri, aventi valore ufficiale nello Stato in cui sono stati conseguiti, ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici destinati al reclutamento di personale dipendente provvede la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica, previo parere conforme del Ministero dell’istruzione ovvero del Ministero dell’università e della ricerca.” 

Quali potrebbero essere i tempi? 

Non possiamo anticipare nulla su questo. Certamente saranno state fatte delle valutazioni sui tempi necessari per gli adempimenti e sulla mole di domande che annualmente vengono depositate.

Il sindacato Anief commenta “sui titoli estero dopo aver speso, invano, 30 milioni di euro per creare una task force per la valutazione dei titoli conseguiti all’estero, nuovo giro di boa per la valutazione dei titoli che passa in capo al ministero della Funzione pubblica, senza soluzioni sulla proroga dei contratti di supplenza per i 12 mila docenti che aspettano risposta sulla domanda di riconoscimento del titolo o di individuazione degli aventi diritto avvenuto l’anno scorso.”

Anche il sindacato Cisl Scuola,  intervenuto al question time del 1 marzo su Orizzonte Scuola, commenta con Attilio Varengo “E’ tutto sbagliato, sarebbe stato più corretto istituire i percorsi in Italia e non costringere i docenti al percorso fuori sede e poi alla lunga pratica del riconoscimento. 

Gli effetti sulle GPS – prosegue il sindacalista – in pratica saranno quelli del precedente aggiornamento: chi ha il titolo estero conseguito e riconosciuto entro la data di scadenza per la presentazione della domanda potrà inserirsi a pieno titolo, chi invece ha il titolo e ha presentato la domanda di riconoscimento si inserirà con riserva”

BOZZA DECRETO [PDF]

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