TFS in tempi rapidi per i dipendenti pubblici? La Ragioneria dello Stato boccia l’idea: “Costa troppo, quasi 4 miliardi solo nel 2024”

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La Ragioneria Generale dello Stato ha bocciato le proposte di legge per ridurre da un anno a tre mesi il tempo di pagamento della prima rata del Tfs. Il motivo? Il costo elevato della misura, stimato a 3,8 miliardi di euro per il solo 2024.

I parlamentari che hanno presentato le proposte di legge si dicono dispiaciuti, segnala Il Messaggero, ma promettono di trovare una soluzione. Anche la Consulta si era espressa a favore di un pagamento più rapido del Tfs, ma il governo e il Parlamento devono ancora trovare una copertura finanziaria. Nel frattempo, i dipendenti pubblici dovranno continuare ad attendere un anno per ricevere la prima rata del loro Tfs, che potrebbe arrivare anche dopo cinque anni in alcuni casi.

Cosa sarebbe stato previsto

In particolare, secondo le proposte dei parlamentari, la prima rata del TFS dovrebbe essere pagata entro tre mesi dalla pensione, riducendo drasticamente l’attesa rispetto agli attuali 12 mesi. Importante nella proposta è la revisione delle soglie di pagamento. Attualmente, la prima rata del TFS è limitata a 50mila euro, con soglie più alte che richiedono tempi di attesa maggiori. La nuova proposta suggerisce un incremento di queste soglie (fino a 63mila per la prima rata), adeguandole all’inflazione, per facilitare l’accesso a somme maggiori in tempi più brevi.

TFS e TFR, la proposta di legge: prima rata entro tre mesi con importo massimo di 63mila euro

TFS, vietato corrispondere in ritardo la liquidazione al personale del Pubblico impiego. La pronuncia della Consulta [PDF]

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