TFS e TFR, la proposta di legge: prima rata entro tre mesi con importo massimo di 63mila euro

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Nonostante l’urgenza sottolineata dalla Corte Costituzionale, la questione del Trattamento di Fine Servizio (TFS) per i dipendenti pubblici è rimasta in sospeso per mesi.

Attualmente, i dipendenti statali ricevono la loro liquidazione in modo dilazionato, spesso attendendo fino a cinque anni. Tale prassi ha suscitato notevole frustrazione e ha sollevato questioni di equità e giustizia.

Come segnala Il Messaggero, un nuovo sviluppo ha riportato il TFS sotto i riflettori. Il deputato del Movimento Cinque Stelle, Antonio Colucci, ha introdotto una proposta di legge che promette di accelerare significativamente i tempi di erogazione del TFS. Secondo questa proposta, la prima rata del TFS dovrebbe essere pagata entro tre mesi dalla pensione, riducendo drasticamente l’attesa rispetto agli attuali 12 mesi.

Importante nella proposta è la revisione delle soglie di pagamento. Attualmente, la prima rata del TFS è limitata a 50mila euro, con soglie più alte che richiedono tempi di attesa maggiori. La nuova proposta suggerisce un incremento di queste soglie (fino a 63mila per la prima rata), adeguandole all’inflazione, per facilitare l’accesso a somme maggiori in tempi più brevi.

La proposta ha ricevuto un apprezzamento cauto da parte del Presidente della Commissione Lavoro, Walter Rizzetto, di Fratelli d’Italia, segnalando una possibile apertura bipartisan. Tuttavia, il governo deve ancora esprimere una posizione ufficiale. Il Ministero dell’Economia dovrà valutare le risorse necessarie per attuare questa modifica.

TFS, vietato corrispondere in ritardo la liquidazione al personale del Pubblico impiego. La pronuncia della Consulta [PDF]

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