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TFS e TFR dipendenti pubblici subito, anticipato dall’INPS, con interessi bassissimi

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Arriva l’anticipo del TFS TFR dell’INPS con interessi bassissimi e per tutta la somma dovuta. Vediamo i dettagli.

I lavoratori della pubblica amministrazione, se vogliono, non dovranno più attendere anni per ricevere la loro buonuscita. Il consiglio di amministrazione dell’INPS ha cambiato le regole del TFS/TFR per i dipendenti pubblici. Si potrà avere subito senza neanche chiedere il prestito alle banche.

Ad anticipare la notizia è il Messaggero che fa sapere che ad anticipare la somma sarà direttamente l’INPS. E non solo una parte come fanno attualmente le banche che aderiscono all’anticipo agevolato (fino a 45.000 euro), ma la somma per intero.

Anticipo TFS INPS

L’INPS, quindi, anticiperà ai dipendenti pubblici il proprio TFS o TFR applicando un interesse dell’1% a cui aggiungerà uno 0,50% a titolo di rimborso spese forfettario.

L’anticipo potrà essere richiesto da febbraio 2023. L’interesse dell’1% appare assai conveniente rispetto a quello applicato dalle banche e il meccanismo offerto dall’INPS molto più appetibile di quello offerto dal decreto 4/2019 che, come abbiamo anticipato qualche riga sopra, permetteva di richiedere solo fino a 45.000 euro.

L’INPS, invece, promette di anticipare tutto l’importo della buonuscita che, attualmente, i dipendenti statali, nella migliore delle ipotesi, ricevono dopo almeno 15 mesi. Per chi invece ha scelto di pensionarsi con quota 100 o 102 l’attesa può arrivare anche a 6 anni. Ma solo per ricevere la prima rata. Se l’importo del TFS, infatti, supera i 100.000 per averlo tutto i dipendenti devono attendere almeno 24 mesi dalla prima rata per entrare in possesso dell’intera somma. Ritardi dell’istituto permettendo.

La via, fino ad ora, era quella di utilizzare la liquidazione agevolata con tasso di interesse calmierato che, però, prevede che il tasso del prestito sia pari o uguale al rendistato più spread dell’0,4%. Senza annoiarvi con calcoli sui rendimenti e sui rialzi, basti dire che al momento il tasso agevolato supera il 2,6%. Ma alla lunga potrebbe tranquillamente superare il 4%. E l’1% chiesto dall’INPS sembra molto molto conveniente.

La liquidazione dall’INPS

Con la delibera 219 del 9 novembre l’INPS ha deciso che dal febbraio 2023 potrà vrsare ai dipendenti pubblici l’intero ammontare del TFS o TFR maturato trattenendo l’1% di interesse più uno 0,5% di rimborso spese forfettario.

Si potrà chiedere un anticipo o anche tutta la liquidazione e ovviamente le somme erogate saranno pagate al richiedente già con gli interessi sottratti.  Dall’anticipo l’INPS esclude tutti coloro che hanno debiti contributivi e coloro che hanno cartelle esattoriali non saldate.


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