TFA sostegno, posti non aumentano e costi sono decisi dalle Università. Risposta a Interrogazione

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TFA sostegno: risposta del Sottosegretario di Stato Salvatore Micillo all’interrogazione dell’On. Vittoria Casa (M5S) sui diversi costi stabiliti dagli Atenei e sulla decisione dell’università di Palermo di non attivare il corso per la scuola secondaria. 

Costi e posti TFA sostegno: in base a cosa vengono decisi

Il Sottosegretario ha illustrato il quadro normativo che autorizza le Università all’autonomia finanziaria.

Alla luce del quadro normativo, il corso di sostegno  – afferma Micillo – è uno degli esempi di autonomia finanziaria

Ogni ateneo dunque stabilisce il costo per offrire strutture adeguate ai corsi, che prevedono anche una parte pratica, oltre che teorica.

Formare un insegnante di sostegno significa che l’Ateneo sia in grado di fornire gli strumenti didattici e disciplinari, atteso il delicato compito che l’insegnante sarà chiamato a svolgere nelle classi a favore degli alunni.

La formazione richiesta, pertanto, non può scendere sotto determinati livelli accademici e pratici per cui i corsi privi delle caratteristiche necessarie per fare formazione non sono attivabili, se non a scapito dei futuri discenti.

L’offerta formativa non è modulata solo sulla base delle necessità del Ministero ma viene formulata dalle Università sulla base di altri parametri, requisiti minimi di decenza e strutture.

Questo chiarisce la discrezionalità delle tariffe per l’accesso al corso di sostegno, per garantire adeguata formazione agli insegnanti specializzati, così come previsto anche dalla legge 104/92.

Scelta dell’Ateneo di Palermo di non bandire posti per la scuola secondaria

L’Ateneo di Palermo, in piena autonomia, ha deciso di non attivare i percorsi per la scuola secondaria di I e II grado. Nella regione Sicilia l’offerta formativa per tutti i gradi di scuola è comunque assicurata dagli Atenei di Catania, Messina ed Enna Kore.

L’On. Casa, nella replica, ha auspicato che Miur, Crui, mondo accademico e scuole possano orientarsi verso la disposizione di un tetto massimo di spesa, in modo da consentire a quanti più docenti di poter accedere a questi corsi così importanti.

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