TFA sostegno: laureati con 3 anni servizio chiedono di accedere senza selezione. Condannati a spese

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I ricorrenti hanno impugnato il d.m.92/2019 (“Disposizioni concernenti le procedure di specializzazione sul sostegno di cui al Decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca 10 settembre 2010 n. 249 e successive modificazioni”), nella parte in cui

  • non consente la diretta partecipazione ai percorsi di specializzazione sul sostegno da attivare a decorrere dall’a.s. 2018/2019 ai laureati,
  • né, in subordine, consente a tali docenti l’accesso diretto alle prove di ammissione ai percorsi de quo senza previo svolgimento di prove preselettive.

Alla camera di consiglio del 7 maggio 2019, avvertite le parti ex art. 60 c.p.a., il ricorso è stato trattenuto in decisione. Il ricorso è infondato.

“È da rilevare anzitutto – scrivono i giudici – che la giurisprudenza è concorde nel ritenere la conformità dell’espletamento delle procedure preselettive ai principi di buona organizzazione, efficienza e razionalità dell’azione della Pubblica Amministrazione.

In particolare, è stato precisato che la previsione, a scopi di semplificazione ed accelerazione dell’iter concorsuale, della necessità di sottoporre i candidati ad una prova preliminare preordinata ad accertare il possesso da parte loro di requisiti culturali di base non appare irragionevole; essa, infatti, consente di ridurre il numero dei partecipanti alle prove scritte, con conseguente riduzione della complessità e dei tempi della procedura, attraverso un meccanismo semplice e tale da garantire la parità di trattamento degli interessati (cfr. sent. 12982/2015).

La previsione della prova preselettiva nell’ambito di una procedura concorsuale è un modulo organizzativo che l’Amministrazione può adottare laddove il numero di domande di partecipazione sia esorbitante o comunque tale da determinare delle sensibili lungaggini procedimentali.

Ed è questo il caso, posto che gli stessi ricorrenti hanno dichiarato che “con riferimento a una delle principali Università qui d’interesse, Milano – Bicocca, sono state presentate 1464 domande a fronte di 120 posti disponibili (Milano – Bicocca Secondaria I grado) e 1892 domande a fronte di 60 posti disponibili (Milano – Bicocca Secondaria II grado), e i rapporti numerici sono i medesimi per le altre Università prescelte dai ricorrenti” evidenziando così l’alto numero di partecipanti rispetto al numero di posti disponibili”

I ricorrenti sono stati condannati  in solido tra loro al rimborso delle spese di lite di complessivi euro 3.000.

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