Tfa sostegno, Gilda all’attacco: “Dalla distribuzione dei posti alla beffa della quota riservata ai precari. Non c’è stato coordinamento”

Il sindacato Gilda degli Insegnanti commenta negativamente diversi aspetti che riguardano l’ottavo ciclo del Tfa sostegno, le cui prove preselettive saranno svolte dal 4 al 7 luglio.
“Il problema è che, alla luce dei dati acquisiti dalla Gilda, emerge con drammaticità tutto il mancato coordinamento tra Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ministero dell’Università e della Ricerca e l’autonomia dei singoli atenei“, scrive il sindacato, evidenziando come “la distribuzione dei posti messi a disposizione per gli specializzandi è assolutamente squilibrata“.
“Ad esempio – prosegue Gilda – il Molise, con 28 posti di sostegno in organico di diritto, ha messo a disposizione 500 posti TFA, gli stessi messi a disposizione dal Piemonte, che ha 2500 posti in organico di diritto. Questi evidenti squilibri sono una delle cause che non consentono di esaurire, all’inizio di ogni anno scolastico, le assunzioni a tempo indeterminato sui posti autorizzati. È evidente che l’offerta degli atenei è dovuta a considerazioni di carattere economico, che costringono spesso i precari a sborsare inutilmente migliaia di euro senza una reale possibilità di assunzione“.
“Va aggiunto che, alla luce del numero dei posti messi a disposizione, la riserva del 35% prevista dalla legge si rivela una beffa a fronte di disponibilità che non arrivano al 15%“, osserva il sindacato guidato da Rino Di Meglio.
“In aggiunta, un’errata interpretazione della norma sta facendo sì che gli aventi diritto alla riserva, che avrebbero dovuto accedere direttamente al percorso TFA, vengano comunque costretti a sostenere entrambe le prove preselettive“, conclude.