Tfa sostegno, pochi posti rispetto a quelli attesi e ripartizione territoriale che non tiene conto del fabbisogno [INTERVISTE]

WhatsApp
Telegram

Dopo tantissima attesa è stato pubblicato il decreto ministeriale che disciplina l’ottavo ciclo del Tfa sostegno. Le prove preselettive si svolgeranno già dal 4 al 7 luglio 2023. Tuttavia, non mancano i problemi legati al nuovo corso di specializzazione.

Prima di tutto, quello che balza subito agli occhi è il numero di posti attivati: 29 mila. Si tratta di un numero basso per molti, che non soddisferà la richiesta di insegnanti specializzati.

Infatti, nel 2021, il MEF aveva autorizzato l’indizione dei corsi di specializzazione sul sostegno per il triennio successivo, con un numero di posti complessivamente autorizzati pari a 90 mila.

Il primo anno sono stati attivati 22 mila posti per il sesto ciclo (anno accademico 2020/2021), il secondo anno, ovvero il settimo ciclo di Tfa sostegno, sono stati attivati quasi 26 mila posti.
Dunque, partendo dalla base, ovvero i 90 mila posti autorizzati, l’ottavo ciclo ha previsto circa 29 mila posti. Dunque il resto del contingente sarà destinato al prossimo nono ciclo.

Il sindacato Uil Scuola Rua pone proprio il problema dell’insufficienza dei posti: “Mentre nelle premesse dello stesso decreto viene evidenziata la carenza diffusa di docenti specializzati per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado, dall’altra il numero dei posti messi a disposizione dalle Università non corrisponde al fabbisogno purtroppo sempre più crescente dei docenti specializzati“, dice ad Orizzonte Scuola il segretario generale Giuseppe D’Aprile.

D’Aprile prosegue ricordando come “mentre aumentano in Italia gli alunni con disabilità (circa 300.000), il numero dei docenti a tempo indeterminato aumenta di pochissimo negli anni (attualmente circa 70.000) dall’altro lato aumenta l’alto numero dei docenti di sostegno che lavora a tempo determinato, con una situazione di criticità soprattutto nella scuola superiore di secondo grado“.

Appare quindi evidente che i 29mila posti assegnati all’VIII ciclo, dei 42mila complessivamente disponibili per l’VIII e IX ciclo, rappresentano un primo passo positivo ma ancora insufficiente. Si doveva fare di più“, aggiunge il sindacalista.

Ci aspettavamo molto più a livello di numeri“, osserva ad Orizzonte Scuola Ernesto Ciracì, presidente del MiSoS, movimento nazionale insegnanti di sostegno.

A maggior ragione – prosegue – abbiamo avuto quest’anno l’esplosione di cattedre in deroga, pari a 90 mila. Se consideriamo anche i 27.561 mila posti in organico di diritto sul sostegno disponibili per il ruolo dopo la mobilità, parliamo ovviamente di una goccia nell’oceano“.

Ma non solo: “Di questi 29 mila, se togliamo il 35%, ovvero la riserva dei posti per i docenti con 36 mesi di servizio sul sostegno, diamo poca possibilità a chi non ha il servizio alle spalle, riducendo la quota di specializzati senza servizio a circa 18900″.

Ma non è tutto: anche questo ciclo vedrà la solita discrepanza fra Nord e Sud in termini di posti attivati per i corsi di specializzazione. Distribuzione inversa se si considerano le cattedre da coprire sul sostegno.

C’è il solito problema della ripartizione iniqua, perché ci sono numeri irrisori di posti al Nord, proprio dove c’è carenza di insegnanti specializzati sul sostegno, specialmente in alcuni gradi di istruzione“, aggiunge Ciracì, evidenziando come “abbiamo al Sud 13674 posti mentre al Nord 3810“, conclude il presidente MiSoS.

Sulla distribuzione dei posti del TFA sostegno il segretario Uil Scuola Rua osserva: “Un divario tra Nord e Sud che denota ancora una volta una mancanza di aderenza con la realtà scolastica territoriale. Le specificità territoriali andrebbero invece tenute in considerazione“.

“Continuiamo quindi a rivendicare due interventi – prosegue D’Aprile -:  “il primo riguarda l’accesso al sistema delle specializzazioni sul sostegno: va eliminato il numero chiuso delle università per l’accesso a tali corsi mettendo in relazione i posti con il fabbisogno. Solo così si può dare una risposta concreta ad una esigenza sempre più evidente, limitando, il più possibile, che l’alunno con disabilità sia assegnato ad un docente senza titolo o che lo stesso docente si rechi all’estero per conseguirlo cadendo nella morsa della speculazione”.

Il secondo intervento, invece, “riguarda la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto, soprattutto su sostegno, che permetterebbe non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni con disabilità”, conclude il sindacalista.

TFA sostegno VIII ciclo, 29 mila posti. Riserva del 35% per docenti con almeno 36 mesi di servizio sul sostegno. Dal 4 al 7 luglio le preselettive. SCARICA IL DECRETO

WhatsApp
Telegram

Eurosofia, nuovo percorso formativo: “Il Pei, sezione per sezione con suggerimenti pratici per la compilazione”. Lezioni in diretta ed esempi