TFA sostegno: chiediamo lezioni online e tirocinio in presenza per agevolare chi lavora. Lettera

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inviata da Fabrizio Melas La dichiarazione del ministro Valditara riportata in una intervista pubblicata dal quotidiano La Stampa: “Stiamo lavorando alla modifica del regolamento per le supplenze, in modo da consentire la conferma dei docenti precari sui posti ricoperti per tutta la durata del ciclo scolastico frequentato dagli studenti con disabilità che sono loro affidati, nel pieno accordo fra le famiglie e le istituzioni scolastiche. Su questo apriremo un confronto con i sindacati”.

Bene, anzi benissimo Ministro Valditara, ma è poca cosa: Ogni anno si parla tanto e giustamente del sostegno, ma si parla poco degli insegnanti precari che svolgono da tanti anni questo arduo e difficile compito.

Partiamo dal principio che l’insegnante di sostegno è un insegnate di classe a tutti gli effetti, e tale dovrebbe essere considerato, sia dai genitori degli alunni che dai colleghi, quindi è doveroso che i concorsi per il ruolo, chi ha svolto molti anni il sostegno, deve potere partecipare anche per il posto comune.

La scuola italiana non sta minimamente incentivando gli insegnanti a partecipare al TFA e quindi alla specializzazione sul sostegno: le lezioni si dovrebbero tenere online, dato che molti lavorano a tempo pieno e non hanno la possibilità di frequentare di persona 3 volte a settimana i corsi in presenza. Pensi chi abita in provincia di lecco e lavorando 22 h a settimana deve raggiungere Milano per presenziare il TFA. Non considerando che molti hanno anche una famiglia.

Durante gli anni covid il TFA online, come molte altre attività, hanno funzionato e quindi non vedo il perché non dovrebbe funzionare allo stesso modo.

Ribadisco chi ha 5 e più anni di esperienza sul sostegno dovrebbe poter frequentare il TFA online e il tirocinio in presenza, così vedrebbe crescere in maniera esponenziale gli specializzati. Cordiali saluti

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