Tfa sostegno, ancora errori e contestazioni nei quiz delle prove pre-selettive: dopo il caos di Cassino e in Sardegna, per il flop di Foggia Università e Cineca modificano graduatorie in autotutela. Ma monta la polemica
Cresce il problema dei docenti di sostegno senza titolo: il fenomeno è radicato in territorio nazionale, ma ci sono delle regioni, come il Piemonte, dove i numeri sono a dir poco preoccupanti, perché addirittura un docente su due non ha la specializzazione, ma i corsi universitari sulla didattica speciale si continuano a fare per pochissimi posti.
A questo si aggiunge il caos che si è venuto a creare con le pre-selezioni per accedere ai Tfa sostegno – ottavo ciclo con 28.986 posti complessivi a disposizione, come previsto dal decreto ministeriale 694 del 30 maggio scorso: vi sono degli atenei, come in Sardegna e a Cassino, dove le prove sono state contrassegnate da gravi errori all’interno dei test con i rettori costretti ad annullare tutto.
È di queste ultime ore il caso del ministero dell’Università e della Ricerca, che, assieme al Cineca, per sanare il problema dalla cattiva gestione delle prove preselettive a Foggia ha deciso di modificare le graduatorie in autotutela come. Me le polemiche non si arrestano.
A questo punto, Anief ha deciso di rilanciare i ricorsi contro numero programmato per gli esclusi dopo le vittorie in passato in Consiglio di Stato e per chi ha i 36 mesi di servizio su posti di sostegno per il mancato accesso diretto al corso. “È bene ricordare – aggiunge Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che da alcuni anni è mutato l’orientamento generale sulla materia e anche la giurisprudenza ha cambiato atteggiamento sulle soglie di accesso agli scritti per l’accesso ai corsi specializzanti”.
Anief ricorda che anche quest’anno sui Tfa sostegno il Ministero non ha tenuto conto della sentenza del Consiglio di Stato, che prevede la fissazione del numero di posti in base alle effettive esigenze. Ciò non è avvenuto, in particolar modo in molti atenei nel Nord dove vi sono solo 4.000 posti, a fronte dei 28-29.000 banditi, ma dove ci sono anche, sempre la Nord, più di 70.000 precari che ogni anno sono chiamati per insegnare su posti di sostegno. Anche i precari con 36 mesi hanno ricevuto un danno: si aspettavano di accedere direttamente ai corsi, invece potranno accedere solo alla riserva del 35% sempre facendo le selezioni: questo non è quello che diceva la legge.
Per adesioni ai ricorsi vai al seguente link:
Per maggiori informazioni è possibile prendere contatto con una delle sedi territoriali Anief.