Test solo ai positivi con sintomi e agli alunni in quarantena: in Piemonte il progetto “Scuola Sicura” cambia faccia

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L’aggravarsi della situazione dei contagi delle ultime settimane ha spostato l’obiettivo del progetto “Scuola Sicura” in Piemonte, pensato inizialmente come uno screening collettivo slegato dalla condizioni dei contagi.

A raccontare a Il Fatto Quotidiano del cambio di rotta del piano piemontese è Pietro Presti, consulente strategico Covid per la Regione Piemonte che da lunedì ha deciso di sospendere “fino a data da destinarsi” il progetto “Scuola Sicura” che prevedeva uno screening per monitorare la circolazione del virus nelle scuole secondarie di primo grado.

Siamo in guerra e in un momento come questo abbiamo preferito mettere a disposizione le nostre forze per i test da fare ai positivi sintomatici e ai quarantenati affinché possano tornare presto a scuola”, dice Presti.

Non avrebbe senso rivolgere i nostri sforzi per tracciare gli asintomatici”, aggiunge. Ecco perchè  bisogna “essere dinamici. Il contact tracing si può fare in tempi di pace ma in queste settimane dobbiamo contenere i contagi. Registriamo un tasso di positività talmente alto che serve fare squadra”.

Poi l’esperto spiega: “A differenza delle altre ondate, dove due settimane prima del picco si registrava un incremento dei casi nelle scuole, stavolta questa dinamica non si è verificata. Dovremo fare attenzione le prossime settimane per comprendere l’evolversi della curva ed essere pronti ad intervenire”.

Il piano prevedeva lo svolgimento di uno screening mediante l’esecuzione su base volontaria ogni quindici giorni giorni di un test antigenico o molecolare agli 83mila componenti del personale docente e non, dei servizi educativi per l’infanzia, delle primarie, secondarie di primo e secondo grado oltre alle agenzie formative del sistema dell’Istruzione e della formazione professionale.

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