Test d’ingresso scuola superiore, è allarme rosso tra i docenti: troppi “disegni e colla”, poca grammatica. La scuola che non prepara al liceo

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“Anche quest’anno i test d’ingresso hanno dato risultati disastrosi”, denuncia un’insegnante su X, scatenando un’ondata di commenti e un acceso dibattito sulla preparazione degli studenti che accedono alle scuole superiori.

Le segnalazioni dei docenti, provenienti da diversi istituti e indirizzi di studio, evidenziano criticità diffuse: scarsa padronanza della grammatica, difficoltà nella comprensione del testo, incapacità di concentrazione e di elaborazione autonoma. Un quadro preoccupante che spinge a interrogarsi sull’efficacia del percorso scolastico precedente.

“Si mortificano le eccellenze e non si recupera il resto”, commenta un’altra docente, sottolineando come le lacune di molti studenti rischino di rallentare il ritmo di apprendimento dell’intera classe.

Le cause di questa situazione, secondo le voci raccolte, sembrano essere molteplici: metodi didattici poco efficaci nella scuola primaria e secondaria di primo grado, eccessiva protezione da parte dei genitori, scarsa abitudine allo studio individuale e alla concentrazione.

Il problema, inoltre, sembra avere ripercussioni anche nel mondo del lavoro, dove sempre più spesso ci si scontra con giovani impreparati, incapaci di comprendere istruzioni complesse o di redigere un testo corretto e comprensibile.

La denuncia partita dal web, seppur priva di dati statistici a supporto, rappresenta un campanello d’allarme che merita attenzione. La scuola italiana è chiamata a riflettere sulle proprie criticità e a individuare soluzioni efficaci per garantire a tutti gli studenti una solida preparazione di base e le competenze necessarie ad affrontare il proprio futuro.

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