Test di medicina dal quarto anno di superiori, Forza Italia soddisfatta: “Una svolta concreta”
“Esprimiamo grande soddisfazione per aver portato all’approvazione in Commissione Cultura la Risoluzione di maggioranza che dà via libera alla Ministra Messa per riformare il meccanismo di selezione dei candidati ai corsi di laurea a numero chiuso, tra i quali quello della Facoltà di Medicina”.
Lo dicono i deputati forzisti Saccani, Jotti e Aprea a proposito delle novità introdotte dalla Ministra Messa per l’accesso alla facoltà di Medicina e l’approvazione della risoluzione in Parlamento.
“Forza Italia – continuano i deputati – ha contribuito a questo risultato con la presentazione di una Proposta di Legge tesa, tra l’altro, ad introdurre un raccordo più stretto tra la formazione scolastica degli anni conclusivi dell’istruzione secondaria e la preparazione richiesta per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina“.
“D’intesa con la Ministra Messa, si è deciso di procedere per via amministrativa con nuove direttive ministeriali per modificare, già a partire dal prossimo anno accademico, il test d’ingresso che verrà sostituito da un percorso che prenderà il via al quarto anno delle scuole superiori, con corsi gratuiti e prove preventive basate sull’utilizzo dei Tolc test“, spiegano gli azzurri.
“Una svolta concreta in chiave di accessibilità per i nostri giovani, che mira ad accompagnarli gratuitamente alla selezione per l’accesso alla Facoltà di Medicina. Si tratta di una serie di interventi che possono essere realizzati in breve tempo per offrire una chiara risposta alle esigenze dei nostri studenti, manifestate ripetutamente e drammaticamente in questi anni, e rendere davvero accessibile, sotto ogni aspetto, le carriere universitarie a numero chiuso“, proseguono i parlamentari.
“Forza Italia, continuerà a sostenere contestualmente anche l’aumento dei posti alla facoltà di Medicina, per scongiurare l’assenza dei medici nel nostro Paese e, soprattutto, per garantire un numero sufficiente di specialisti, oltre che di medici di base, per la sanità pubblica. La recente pandemia ci ha dimostrato, infatti, che il ricambio generazionale dei medici è non solo una priorità per questo settore di intervento pubblico, ma per tutto il Paese”, concludono Saccani, Jotti e Aprea.