Test accesso Università, UDU: sistema attuale va superato

Comunicato UDU – Oggi sono state pubblicate le date di svolgimento dei test per l’ammissione ai corsi a numero programmato nazionale che si svolgeranno secondo questo calendario: Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria, 1 settembre 2020; Medicina veterinaria, 2 settembre 2020; Architettura, 3 settembre 2020; Professioni sanitarie, 9 settembre 2020; Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria in lingua inglese (Imat), 10 settembre 2020; Scienze della formazione primaria, 11 settembre 2020; Professioni sanitarie (corso di laurea magistrale), 30 ottobre 2020.
“Anche quest’anno decine di migliaia di studenti saranno impegnati in quella che ormai rappresenta una vera e propria competizione”, dichiara Enrico Gulluni, coordinatore UDU – Unione degli Universitari:” Siamo il paese con un numero di laureati di gran lunga inferiore alla media OCSE e il paese d’Europa che investe in Diritto allo Studio e nella formazione dei suoi giovani, eppure più tosto che inversioni di rotta ed investimenti continuiamo a vedere Numero Chiuso e Test d’Accesso.
Ci rammarica molto vedere ancora calendarizzati i test per i corsi di Laurea in architettura e scienze della formazione primaria, che dati i numeri dei partecipanti ai test degli scorsi anni e le sentenze in merito all’illegittimità delle soglie possiamo tranquillamente affermare essere inutili. ”
Continua Gulluni:” Per quanto riguarda i corsi di ambito medico sanitario, l’attuale situazione di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus dovrebbe far riflettere molto, anche rispetto agli accessi ai corsi universitari di tale ambito e alla programmazione che è stata fatta negli ultimi anni.
La situazione attuale ha messo in luce la gravità e la delicatezza della condizione del nostro sistema sanitario, e tutto ciò è diretta conseguenza anche del proliferare incontrastato dei numeri programmati, conseguenza del sempre più costante sottofinanziamento sia all’Istruzione pubblica che alla sanità pubblica.”
” Crediamo che sia necessaria, ora più che mai, una seria inversione di rotta e pretendiamo che si riparta dal rifinanziamento dell’istruzione pubblica e della Sanità Pubblica e dall’elaborazione di un piano strategico che metta al centro la formazione dei giovani medici.
Serve un’azione concreta di revisione degli accessi, superando l’attuale ed iniquo sistema, capace di risolvere immediatamente l’imbuto formativo delle Scuole di Specializzazione dell’Area Medica, quindi con un raddoppio degli attuali numeri, adeguando il numero di posti e le Borse al numero di laureati dell’area medica dell’anno precedente.
Occorre che si ritorni a finanziare l’Università e la ricerca, così da poter ampliare il numero di studenti e da innalzare la qualità della didattica degli Atenei, in modo da poter mettere in campo un modello di progressiva apertura dei corsi di laurea di Area medica così poter garantire alla fine del percorso di formazione dei futuri giovani medici un numero maggiore di ingressi nel Sistema Sanitario Nazionale, che deve obbligatoriamente essere potenziato ed ampliato.”
Conclude Gulluni:” Ribadiamo, in un momento così delicato in piena pandemia Covid-19, il diritto alla salute e alla salvaguardia della Sanità Pubblica.
Gli operatori medico sanitari stanno instancabilmente lavorando in queste ore per il bene di tutti, in condizioni non sempre ottimali e dando prova di grande generosità, ricordiamocene quando l’emergenza sarà finita e rifinanziamo in maniera strutturale il nostro Sistema Sanitario Nazionale, in tutta la sua filiera che non può prescindere dal rivedere i parametri di programmazione degli ultimi anni e superare una volta per tutte il numero chiuso nei corsi di ambito medico-sanitario”