Terremoto Campi Flegrei, forte scossa a Napoli: scuole chiuse a Pozzuoli, Bagnoli e Fuorigrotta, gente in strada per lo spavento, crolli e danni ad abitazioni

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 (la profondità è calcolata a 2 km) ha colpito i Campi Flegrei intorno all’1:25 della notte, svegliando bruscamente la popolazione di Pozzuoli e di tutta Napoli.
L’evento sismico, definito dai cittadini come “terribile” e “spaventoso”, ha generato un’ondata di panico che ha spinto numerosi residenti a lasciare le proprie abitazioni nonostante la pioggia battente. Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha riferito che dall’Osservatorio Vesuviano sono state registrate “accelerazioni serie, mai rilevate prima”, confermando l’eccezionale intensità del fenomeno. Alla prima scossa ne sono seguite altre sei di minore intensità, con la più forte di magnitudo 1.6 registrata alle ore 1:40.
Danni strutturali e interventi di emergenza
A Bagnoli è crollato un solaio all’interno di un appartamento, causando il ferimento non grave di una persona. I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente per consentire l’evacuazione degli abitanti rimasti bloccati nelle loro case, mentre alcuni residenti ai piani bassi sono fuggiti dalle finestre. Numerosi i danni materiali: calcinacci caduti in strada, parabrezza di auto sfondati e danni al campanile della chiesa di Sant’Anna. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente convocato il centro coordinamento soccorsi, mentre la protezione civile della Campania ha attivato la sala operativa al centro direzionale di Napoli.
Misure precauzionali e reazioni della comunità
La scossa ha raggiunto per intensità quella registrata il 20 maggio 2024, considerata la più forte degli ultimi 40 anni nell’area flegrea. In via precauzionale, le scuole sono state chiuse a Pozzuoli, Bagnoli e Fuorigrotta. A Quarto, invece, scuole aperte, così a Bacoli.
Sui social network si sono moltiplicate le testimonianze di cittadini terrorizzati: “Oggetti che cadevano, bambini che piangevano”, “L’armadio ha tremato e non si fermava più”, “Stasera non rientriamo”.
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