Temi in classe, è possibile richiedere informazioni legate al vissuto personale e familiare degli alunni?

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Nei giorni scorsi, è salita alla ribalta della cronaca la confessione di una studentessa, relativamente agli abusi subiti dal padre, fatta in un tema dal titolo “Scrivi una lettera a tua madre confessandole ciò che non hai il coraggio di scriverle”.

In tanti si sono chiesti sino a che punto sia possibile richiedere, in un elaborato, informazioni relative al vissuto personale e familiare degli alunni.

L’argomento non è una novità, in quanto già affrontato dal Garante della Privacy in “La scuola a prova di privacy“, che dedica un apposito paragrafo proprio ai temi in classe. In esso così leggiamo:

Non lede la privacy l’insegnante che assegna ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale o familiare. Nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe – specialmente se riguardano argomenti delicati – è affidata alla sensibilità di ciascun insegnante la capacità di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze didattiche e la tutela dei dati personali. Restano comunque validi gli obblighi di riservatezza già previsti per il corpo docente riguardo al segreto d’ufficio e professionale, nonché quelli relativi alla conservazione dei dati personali eventualmente contenuti nei temi degli alunni.

Nessuna lesione, dunque, della privacy nel richiedere informazioni legate al vissuto personale e familiare degli studenti, tuttavia bisogna rispettare il segreto d’ufficio e professionale e quelli legati alla conservazione dei dati personali eventualmente contenuti nei temi.

Il documento del Garante

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