“Tanti studenti sbagliano la scelta della scuola superiore, c’è chi chiede anche tre trasferimenti”. Le parole di una preside di Torino
Non solo ritorno in classe, da domani, 9 gennaio, al via le iscrizioni per il prossimo anno scolastico. Arriva, dunque, il momento per scegliere la scuola superiore per gli alunni della scuola media.
Anche quest’anno le procedure si svolgeranno online per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado. La domanda resta cartacea per la scuola dell’infanzia.
Si potrà presentare una sola domanda di iscrizione per ciascun alunno, ma si potranno indicare fino ad altre due preferenze nel caso in cui la scuola scelta avesse un esubero di richieste rispetto ai posti disponibili.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, prima di Natale, ha inviato alle famiglie una lettera indicando numeri e profili professionali che corrispondono maggiormente al fabbisogno del mercato del lavoro, proponendo le statistiche più recenti sulle opportunità lavorative che ogni Regione offre rispetto agli istituti presenti sul territorio.
Una preside: “A Torino alla prima difficoltà si tenta di cambiare scuola”
Sul Corriere della Sera spazio alle considerazioni di Francesca Di Liberti, presidente di ANP Torino e dirigente scolastico di un liceo del capoluogo piemontese: “Sono tantissimi quelli che sbagliano scelta. Avendo lavorato in 5 regioni diverse, ho notato che a Torino si ricorre molto al ri-orientamento. A volte non funziona nemmeno il secondo e c’è chi cambia scuola anche tre volte, quando dovrebbe essere un’eccezione. Inoltre, il fenomeno della “licealizzazione” è ancora più marcato che altrove: si vuole comunque un liceo senza considerare le alternative”.
Alla domanda su cosa servirebbe per migliorare la situazione afferma: “Un migliore orientamento in entrata basato su una didattica orientativa negli anni delle medie, la conoscenza completa dell’offerta formativa e una maggiore adesione al consiglio orientativo: da parte delle famiglie manca consapevolezza sul progetto di vita dello studente, sui suoi sogni nel cassetto. Vorrei mandare alle famiglie un messaggio di incoraggiamento. Se non vanno in ansia loro, anche i ragazzi si sentiranno più tranquilli. Noi siamo qui per aiutarle”.