Tagli scolastici in Puglia: 18 autonomie a rischio eliminazione entro il 2025/2026
La scorsa settimana è iniziata una consultazione sindacale di FLC CGIL Puglia presso l’assessorato regionale all’istruzione per discutere il dimensionamento scolastico in Puglia. Questo adeguamento, stabilito dal Decreto Interministeriale n. 127 del 30 giugno 2023, prevede l’eliminazione di 18 autonomie scolastiche entro il 2025/26. Tale misura include le 4 riduzioni già pianificate e le 14 rinviate lo scorso anno grazie a una deroga introdotta con il decreto milleproroghe di dicembre 2023.
Distribuzione dei tagli nelle province pugliesi
Senza ulteriori interventi normativi, la Regione sarà costretta a ridurre altre 18 istituzioni scolastiche, suddivise così: 4 nella provincia di Bari, 4 a Foggia, 2 nella BAT e a Brindisi, 3 a Lecce e a Taranto. A differenza dello scorso anno, in cui i tagli hanno riguardato prevalentemente il primo ciclo di istruzione, questa volta coinvolgeranno anche le scuole secondarie di secondo grado.
Impatto del dimensionamento e dei tagli al personale
La situazione delle scuole pugliesi, già critica, rischia di peggiorare. I tagli agli organici previsti nella legge di bilancio comporteranno la riduzione di circa 5000 posti per i docenti e 3000 per il personale ATA a livello nazionale. Per la Puglia, ciò potrebbe significare una perdita di 600-700 posti rispetto all’anno scolastico in corso. Questo scenario aggraverà problemi già evidenti, come la discontinuità dei docenti, l’aumento di esuberi e difficoltà nel garantire servizi essenziali, come mense, sorveglianza e assistenza agli studenti fragili.
Rischi negli accorpamenti scolastici
Particolari preoccupazioni riguardano i piani di accorpamento di istituti con ordinamenti differenti, come licei, tecnici e professionali. Questi interventi potrebbero favorire la crescita dei licei, penalizzando ulteriormente l’iscrizione e la qualità dei servizi offerti dagli altri indirizzi.
Effetti delle nuove norme sui pensionamenti
Le disposizioni contenute nella bozza di legge di bilancio relative all’età pensionabile rischiano di rallentare il turn-over del personale scolastico. L’innalzamento dell’età ordinamentale per i pensionamenti da 65 a 67 anni e la possibilità di rimanere in servizio fino a 70 anni complicheranno ulteriormente la stabilizzazione dei precari, rallentando l’avvicendamento dei dirigenti scolastici, docenti e personale ATA.
Criticità nel processo partecipativo
È stato evidenziato che il processo partecipativo spesso non considera adeguatamente i pareri espressi dagli Organi Collegiali delle scuole. Questo limita il coinvolgimento delle comunità scolastiche nelle decisioni derivanti dai piani provinciali, privandole del tempo necessario per esprimere valutazioni e condividere proposte.
Sciopero generale come forma di protesta
Per queste ragioni, il sindacato rilancia la sua opposizione al dimensionamento scolastico e alle misure correlate contenute nella legge di bilancio. La protesta culminerà nello sciopero generale del 29 novembre, con manifestazioni organizzate nei principali capoluoghi pugliesi.