Tagli all’organico docenti, la protesta dei sindacati contro le misure per il prossimo anno scolastico

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La FLC CGIL ha espresso una ferma opposizione al taglio di 5660 docenti previsto per l’anno scolastico 2025/26, come emerso durante un incontro al Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Secondo il sindacato, la riduzione dell’organico e il dimensionamento della rete scolastica non trovano giustificazione, nemmeno alla luce delle previsioni ISTAT sulla denatalità. La FLC CGIL sottolinea che, nonostante il calo demografico, il sistema scolastico conta ancora 6225 classi con un numero di alunni superiore ai limiti di legge, oltre a numerose classi con studenti con disabilità che non rispettano i parametri normativi. La nota del sindacato ribadisce la necessità di investire in più insegnanti, asili nido, scuole dell’infanzia e tempo pieno, per evitare il sovraffollamento e garantire un’offerta formativa capillare, soprattutto nelle aree interne.

Priorità alla riduzione delle classi sovraffollate

Anche la UIL Scuola Rua si è espressa contro i tagli, evidenziando che le classi sovraffollate, con oltre 28 alunni, rappresentano un ostacolo al processo educativo. Il sindacato ha criticato la gestione dei posti di Educazione motoria nella scuola primaria, che ha portato a una riduzione complessiva dei posti comuni e di sostegno. Nonostante l’incremento di 1866 posti di sostegno per il 2025/26, la UIL ritiene che questa misura sia insufficiente rispetto al taglio complessivo di 5600 posti comuni e alla mancata copertura del turnover. La proposta del sindacato è chiara: trasformare l’intero organico di fatto in organico di diritto, per garantire stabilità al personale precario e continuità didattica agli alunni con disabilità.

Denatalità come opportunità per una scuola migliore

Entrambi i sindacati concordano sul fatto che la denatalità non debba tradursi in una penalizzazione per il sistema scolastico, ma rappresentare un’occasione per migliorare la qualità dell’istruzione. La riduzione del numero di alunni dovrebbe essere sfruttata per creare classi più piccole, favorendo una didattica personalizzata e a misura di studente. La UIL sottolinea l’importanza di investire sugli organici per garantire il diritto all’istruzione e potenziare il tempo scuola, in particolare nella scuola primaria. La FLC CGIL, dal canto suo, richiama l’attenzione sulla necessità di affrontare le sfide del futuro, come l’intelligenza artificiale, attraverso un investimento a lungo termine nel settore della conoscenza, fermando ogni progetto di taglio al personale e alle risorse scolastiche.

Incrementare gli organici nei territori ad alta dispersione scolastica

Critica anche Anief. In una nota, Marcello Pacifico, presidente nazionale, afferma che “occorreva incrementare gli organici in tutti i territori soggetti ad alta dispersione scolastica superando la norma”.

“Non siamo soddisfatti – dichiara Andrea Messina, segretario generale ANIEF – perché ancora una volta l’idea di migliorare il sistema scolastico partendo dalla rilevazione concreta dei fabbisogni rimane solo sulla carta. Come sindacato avevamo presentato diversi emendamenti nella Legge di bilancio sugli organici, anche consapevoli che senza modifiche normative in questi tipi di incontri, le possibilità di migliorare quanto presentato del MIM sono nulle”.

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