Tagli alle scuole, Valditara chiarisce: “Nessuno dei 40mila plessi scolastici sarà chiuso. L’obiettivo è eliminare le reggenze” [VIDEO]
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiarito, nel corso di un Question Time al Senato i piani del governo per il dimensionamento del sistema scolastico italiano.
Valditara ha sottolineato che la maggioranza delle Regioni ha votato a favore di questa misura, rassicurando che nessun istituto scolastico in Italia verrà chiuso.
“L’Abruzzo ha accolto favorevolmente i nostri chiarimenti”, ha affermato Valditara, facendo riferimento alle proposte di razionalizzazione delle istituzioni giuridiche nel campo dell’educazione. Questa disposizione fa parte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che prevede il dimensionamento come una pietra miliare nel percorso di riforma dell’istruzione.
“Non si tratta di chiudere scuole ma di razionalizzare le istituzioni giuridiche. Sono 860 le reggenze, le eliminiamo e razionalizziamo, facendo sì che l’offerta sul territorio sia coerente, le risorse rimarranno a quelle scuole e l’offerta, dato il coinvolgimento delle Regioni, si modellerà a seconda delle esigenze dei singoli territori”, ha concluso Valditara.
Il ministro ha poi chiarito che, se avessero seguito la normativa vigente, avrebbero avuto 149 scuole in meno. Invece, grazie al nuovo piano, il numero di scuole rimarrà invariato. “In Italia ci sono oggi 40mila plessi scolastici: nessuno di essi verrà chiuso”, ha ribadito Valditara. L’obiettivo è quello di razionalizzare le strutture, non di eliminarle.
La razionalizzazione prevista dal governo riguarda anche le 860 reggenze presenti sul territorio italiano, che generano un doppio carico di lavoro per i dirigenti scolastici. “Vogliamo eliminare le reggenze, le risorse risparmiate andranno tutte investite nella scuola”, ha dichiarato il ministro. Si tratta di un cambio di passo che mira a migliorare l’efficienza del sistema, reindirizzando le risorse risparmiate direttamente all’istruzione.
Inoltre, Valditara ha precisato che verranno prese in considerazione le esigenze specifiche di ogni territorio, in particolare delle aree disagiate e di montagna. Questa promessa dimostra l’impegno del governo a garantire che la riforma beneficerà tutte le aree del paese, rispettando le loro specificità e necessità.