Tagli alle scuole, sindacati dicono stop al dimensionamento scolastico: “A rimetterci saranno il personale e gli studenti”

WhatsApp
Telegram

Decisamente negativo l’esito dell’incontro svolto l’11 gennaio dalle organizzazioni sindacali con il Ministero dell’Istruzione in merito al dimensionamento scolastico. Le sigle hanno bocciato il piano del Governo.

Non sono bastate le novità del decreto milleproroghe per convincere le organizzazioni sindacali: le Regioni hanno infatti la possibilità di incrementare fino al 2,5% in più di autonomie scolastiche per l’anno scolastico 2024/25, rispetto al contingente stabilito per dirigenti e direttori. La disposizione è applicabile anche alle amministrazioni che hanno già avviato piani di ridimensionamento della rete scolastica. Le Regioni dovranno comunicare le loro azioni di incremento entro il 1° marzo 2024.

Nel corso dell’incontro dell’11 gennaio, la Flc Cgil, ha posto i propri dubbi e avanzato proposte all’amministrazione. Su tutte secondo il sindacato bisogna provvedere che “all’incremento delle istituzioni scolastiche determinato dal decreto milleproroghe faccia seguito l’incremento degli organici dei dirigenti scolastici e dei DSGA e il corrispondente aumento delle risorse del FUN necessarie a garantire la tenuta delle retribuzioni, al fine di assicurare stabilità di direzione in un momento in cui le scuole sono impegnate nella realizzazione degli investimenti del PNRR che sta rendendo enormemente più complessa la gestione amministrativo-contabile e organizzativa“.

La Cisl Scuola ha chiesto che il Ministero intervenga affinché ci “sia un ripensamento generale sul dimensionamento e sui target fissati e, inoltre, si possano correggere alcune scelte effettuate a livello territoriale ove appaiano non efficienti e non rispondenti alla buona organizzazione del servizio“.

Dura la posizione della Uil Scuola Rua che ha presentato anche un dossier particolareggiato sul tema. Per il sindacato guidato da Giuseppe D’Aprile, si tratta di “una procedura legislativa che per sua natura risponde esclusivamente a criteri di risparmio e di contrazione della spesa e non possiede alcun valore volto agli interessi della scuola e in generale del sistema di istruzione statale“.

Nel 2021-22 hanno funzionato 41.193 plessi, più o meno quelli già esistenti negli anni scorsi e che – prosegue la Uil Scuola Rua – saranno sostanzialmente confermate nella loro entità nel 2022/23. Si tratta di un film già visto, perché la riduzione del numero di istituzioni scolastiche è in corso da un ventennio: nel 2000-01 erano 11.592, nel 2012-12 9.139, nel 2021-22 8.160. Ora si prevede che nel 2031-32 saranno 6.885: in trent’anni le istituzioni scolastiche (quindi anche il numero di presidi, Dsga, etc…) si sarà ridotto del 40%“.

L’unico beneficio per il dimensionamento riguarderà le casse dello Stato, mentre non ci sarà nessun vantaggio per tutto il personale scolastico e, in una certa misura, neanche per alunni e genitori“, conclude.

Anche lo Snals commenta al termine dell’incontro, partendo dalla misure del milleproroghe: “Purtroppo l’incremento non consente nuove assunzioni di dirigenti scolastici e di Dsga e non incide sul numero delle disponibilità per la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici. Le autonomie salvaguardate potranno infatti essere affidate solo in reggenza a dirigenti scolastici e Dsga”.

Si tratta di un provvedimento che cerca indubbiamente di compensare le difficoltà incontrate dalle Regioni nell’applicazione del DI 127/2023 relativo alla riorganizzazione della rete scolastica per il triennio 2025/27. In realtà – evidenzia lo Snals-Confsal – il provvedimento, nonostante la previsione di esoneri e semiesoneri per i collaboratori delle scuole affidate in reggenza e di quelle oggetto di accorpamento, rischia di aumentare le difficoltà gestionali delle scuole, che in molti casi risultano anche sovradimensionate”.

Parliamo ormai a ‘babbo morto’, perché la questione è avviata e non si può più fermare”, tuona Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti.

Quello che mi preoccupa – afferma Di Meglio – è l’accorpamento di queste scuole che porta danni all’utenza e va tutto a discapito della didattica e di conseguenza a rimetterci saranno gli studenti. Più è grande la scuola, più sarà difficile farla funzionare”.

Il presidente dell’Anief Marcello Pacifico sottolinea invece le incongruenze di tutto il piano: “Ci sono scuole che hanno avuto finanziati i progetti del Pnrr per tre anni, ma che secondo gli accorpamenti previsti dal dimensionamento ora previsto, a metà percorso perderanno la loro autonomia: quindi saranno altri istituti a gestire quei fondi. Non vi sembra un paradosso? Non pensate che tutto questo possa creare dei contraccolpi?”.

Il leader dell’Anief ha ricordato che “il Pnrr prevedeva di superare il concetto numerico delle scuole autonome determinate in base al numero di alunni iscritti e del numero di classi. Invece, ci siamo ritrovati con la Legge 197/2022 che peggiora i criteri della Legge 111 del 2011, addirittura passando da un minimo di 600 a 900 alunni iscritti. Io però non mi voglio rassegnare all’idea di subire questi vincoli, perché c’è stata anche una sentenza della Consulta che dice il contrario. Sarebbe bene rivedere questo con la Commissione Europea, in futuro in fase di ridefinizione degli obiettivi. Le attenzioni al territorio e ai bisogni degli alunni non possono essere sistematicamente bypassate dalle difficoltà economiche del governo di turno”.

Organico DS e DSGA: cosa prevede il decreto

Per l’anno scolastico 2024/2025, come previsto dal decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze n.127 del 30 giugno 2023 concernente i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026 e 2026/2027, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA non può essere superiore a quello determinato mediante l’applicazione dell’articolo 19, commi 5 e 5-bis del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, secondo i quali è assegnato un DS con incarico a tempo indeterminato e un DSGA in via esclusiva solo alle istituzioni scolastiche con almeno 600 alunni (400 nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche).

Il numero di sedi scolastiche attivabili annualmente in ogni Regione – si legge nel decreto pubblicato -è determinato utilizzando come coefficienti di calcolo i seguenti valori, relativi al numero di alunni:
· per l’anno scolastico 2024-2025: 961
· per l’anno scolastico 2025-2026: 949
· per l’anno scolastico 2026-2027: 938
in ogni caso, garantendo sempre che il numero delle sedi sia almeno pari al numero dei dirigenti scolastici in organico nella Regione

Per rendere graduale il decremento del numero delle sedi in applicazione della nuova disciplina, il numero di sedi stabilito viene incrementato di un fattore percentuale pari a 1,80% nell’anno scolastico 2024/2025, 1,80% nell’anno scolastico 2025/2026 e 1,40% nell’anno scolastico 2026/2027

TABELLA organici DS e DSGA

I DETTAGLI

Le novità dal Milleproroghe

Il testo del decreto milleproroghe contempla anche che le istituzioni scolastiche coinvolte in processi di accorpamento possano richiedere esoneri e semi-esoneri dall’insegnamento per la gestione delle scuole in reggenza a partire dal 2024/25. Questa misura è finalizzata a facilitare l’attuazione del piano di dimensionamento, in particolare nelle Regioni che hanno incontrato ostacoli nell’attuazione del PNRR.

Una proroga significativa è stata introdotta per consentire alle Regioni di ultimare il piano di dimensionamento, con una nuova deadline fissata al 30 novembre, prorogabile di ulteriori 30 giorni. Il Decreto Milleproroghe introduce anche un meccanismo temporaneo di flessibilità per l’anno scolastico 2024/2025, in deroga agli organici di DS e DSGA precedentemente stabiliti.

Il focus di queste modifiche è assicurare un avvio regolare dell’anno scolastico 2024-2025, tenendo conto dell’esigenza di aggiornare tempestivamente l’anagrafe delle istituzioni scolastiche in base ai piani di dimensionamento regionali.

Per l’anno scolastico 2024/25, il numero delle autonomie scolastiche attivabili dalle Regioni sarà superiore di 185 unità rispetto alla dotazione organica nazionale definita dal DIM n. 127 del 2023.

L’obiettivo finale del decreto rimane quello di attuare una riorganizzazione efficace del sistema scolastico, in linea con gli obiettivi del PNRR, garantendo al contempo la qualità e l’efficienza del sistema educativo.

WhatsApp
Telegram

Dimensionamento scolastico: consulenza e supporto personalizzati di E-Sofia alle scuole coinvolte