Tagli all’assistenza scolastica per alunni con disabilità: i sindaci insorgono contro la sentenza del Consiglio di Stato
Scoppia la polemica sulla sentenza del Consiglio di Stato che autorizza i Comuni a tagliare le ore di assistenza scolastica per studenti disabili per “esigenze finanziarie”.
La decisione, presa dalla terza sezione del Consiglio di Stato, ha scatenato l’ira dei sindaci italiani, che si trovano a dover gestire un servizio fondamentale con risorse sempre più scarse.
La sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che i Comuni, pur tenendo conto delle indicazioni del PEI mantengono un margine di discrezionalità nel definire le ore di assistenza, in base alle risorse economiche disponibili. Una decisione che, se da un lato riconosce le difficoltà finanziarie degli enti locali, dall’altro rischia di mettere a repentaglio il diritto all’inclusione scolastica degli studenti disabili.
Come segnala Il Fatto Quotidiano, l’Anci, pur non esprimendosi ufficialmente sulla questione, raccoglie il malcontento dei sindaci. Da Nord a Sud, la maggior parte delle amministrazioni comunali si dice contraria alla sentenza e ribadisce l’importanza di garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti, senza discriminazioni.
“Una sentenza che lascia amareggiati”, commenta Serena Arrighi, sindaca di Carrara, facendosi portavoce di un sentimento comune a molti suoi colleghi. “Non possiamo accettare che i bambini e i ragazzi disabili siano penalizzati da una mancanza di fondi”.
A Palermo, l’assessore all’Istruzione Aristide Tamajo non ha dubbi: “Non abbiamo tagliato un solo minuto di assistenza. La scelta di garantire i diritti dei disabili è prima di tutto politica”.
Anche nei comuni più piccoli, come Cinisi, la priorità rimane la tutela degli studenti più fragili. “L’assistenza ai ragazzi disabili è un impegno che non possiamo permetterci di trascurare”, afferma la sindaca Vera Abbate.
