Svastiche in classe e docenti “travestiti” da Hitler tramite app. Niente gita per gli studenti in Valle d’Aosta. ANPI: “Giusta decisione della preside, revisionismo dilagante”
“Un segnale preoccupante, soprattutto visto l’enorme impegno profuso proprio dall’istituzione scolastica”. Così Nedo Vinzio, presidente dell’Anpi Valle d’Aosta, commenta la vicenda delle svastiche disegnate nella scuola media di Saint-Vincent, che ha portato all’annullamento della gita scolastica per la classe 3/a B.
Tutto è iniziato alcune settimane fa, quando il disegno di una svastica è comparso sulla lavagna di un’aula comune. Un atto di vandalismo che ha fatto seguito ad altri episodi, come foto di professori vestiti come Hitler o comunque dileggiati con app.
La dirigente scolastica Antonella Dallou ha avviato un’istruttoria, chiedendo agli studenti di indicare su un foglio anonimo l’autore della svastica. Nessuno si è assunto la responsabilità, ma la 3/a B è stata comunque punita con l’annullamento della gita a Boves, dove i nazisti uccisero 25 civili nel 1943.
“Gli studenti – scrive la preside – si sono resi colpevoli di atti vandalici nel corso dell’anno scolastico. La gita è stata annullata perché i docenti del consiglio di classe hanno revocato la propria disponibilità ad accompagnarli. Non si tratta di una punizione, ma di una presa di posizione: gli studenti, reiterando atti gravi, non sono maturi e responsabili”.
L’Anpi Valle d’Aosta “ringrazia e accoglie con favore la presa di posizione della dirigente scolastica e dei docenti”. L’associazione sottolinea l’importanza di non sottovalutare questi gesti, che “ricordano eventi tragici nella storia del nostro Paese e dell’Europa”.
L’Anpi auspica “nuovi momenti di confronto con gli alunni”. “Il revisionismo oggi dilagante intende sdoganare un passato che non deve tornare”, afferma Vinzio. “Per questo, oggi più che mai, c’è la necessità di vincere l’indifferenza e la rassegnazione, e di colmare quelle carenze di cultura democratica che non aiutano a capire il presente e a nutrire speranze per il futuro”.
La vicenda ha acceso un acceso dibattito in Valle d’Aosta. C’è chi sostiene la decisione della preside, e chi invece la ritiene troppo dura. La sovraintendente agli studi, Marina Fey, ha sottolineato che “le sanzioni devono essere spiegate e non devono avere un senso soltanto punitivo, ma costruttivo”.
L’Anpi invita a non dimenticare la Shoah e a contrastare ogni forma di intolleranza e discriminazione. L’associazione ricorda che “la memoria è fondamentale per costruire un futuro migliore”.