Supplenze sostegno, Anief: nel 2020/21 saranno ancora numerose, circa 80.000

Anief – Sostegno, nell’anno scolastico 2020/21 cambierà poco: 80 mila posti purtroppo ancora a supplenza.
Aumentano 1.090 posti in legge di bilancio (n. 160/19) soltanto grazie alle sentenze ottenute dai legali dell’Anief nella campagna #nonunoradimeno.
Alle 73.000 cattedre vacanti quest’anno assegnate in deroga se ne aggiungeranno altre, ma i bisogni scaturiti dalle certificazioni saranno sempre traditi per ragioni finanziarie.
BANDO PER SPECIALIZZARE 21 MILA DOCENTI ABILITATI
L’altra apparente buona notizia sul sostegno riguarda l’attivazione sicura e a breve termine del concorso di specializzazione per circa 21.000 posti. L’annuncio è stato fatto dall’allora sottosegretario all’Istruzione Lucia Azzolina, nel frattempo diventato Ministro: “Il V ciclo sul sostegno – ha detto Azzolina – sarà bandito presto. Abbiamo attivato le procedure con le Università per i bandi, si spera all’inizio del primo trimestre 2020”. Durante l’intervento, ripreso da Orizzonte Scuola, il ministro ha anche ribadito quanto già anticipato circa il numero di posti. “Sarà avviato per 14mila posti che erano stati preventivati cui aggiungeremo 7mila degli idonei, in totale 21 mila posti. Ci servono, non possiamo pensare di andare avanti così. Il sostegno è una cosa delicatissima e ci vogliono persone specializzate”, ha detto ancora Azzolina. Per l’accesso ai corsi, ricordiamo, servirà l’abilitazione oppure il titolo di accesso con i 24 Cfu prefissati.
Nel Decreto Scuola, entrato in vigore il 29 dicembre 2019, il termine ultimo per conseguire il titolo di specializzazione è stato posto al 15 luglio 2020. Inoltre, nella Legge di Bilancio 2020, sempre per il sostegno, sono stati stanziati 11 milioni per la formazione dei docenti di didattica speciale, più l’aumento dei posti di sostegno grazie ai provvedimenti giudiziali di condanna definitiva notificati al 31 agosto 2019.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
Anief denuncia l’insufficienza di questi provvedimenti: “Innanzitutto – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – chiediamo al nuovo ministro dell’Istruzione di andare a valutare le effettive esigenze territoriali a differenza di quanto non fatto dai suoi predecessori. Questa potrebbe essere l’occasione per inserire la maggior parte dei posti in deroga in organico di diritto. Poi, forse, sarebbe opportuno eliminare l’accesso a numero programmato rispetto alle migliaia di insegnanti che insegnano senza specializzazione. Per queste ragioni, avevamo chiesto di modificare il decreto n. 126 salvaprecari: l’emendamento, superando l’esclusione dalla partecipazione al concorso straordinario dei candidati senza titolo, li vincola a conseguire successivamente la specializzazione su sostegno”.
LA CASSAZIONE PARLA CHIARO
Quella del tribunale rimane la strada inevitabile per alunni e famiglie che non vogliono soccombere agli errori della politica e del legislatore come da anni porta avanti Anief con i suoi legali con la campagna #nonunoradimeno. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25101, ha spiegato che non è possibile fare modifiche quando il piano individualizzato dello studente disabile è stato stabilito: cancellare tutte o parte delle ore settimanali previste dalla programmazione educativa è, semplicemente, un atto illegittimo. Già la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 80/2010, ha dichiarato inammissibile un limite numerico ai docenti di sostegno. E così dal Palazzaccio, anche le Sezioni Unite della Cassazione, con sentenza n. 25011 del 2014, hanno ricordato come “il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili, per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilità”. Dello stesso tenore la sentenza di quest’anno del Tar, ottenuta dai legali dell’Anief che impone di rivedere la consistenza dell’organico di sostegno, alla luce delle certificazioni presentate.
I RICORSI DA PRESENTARE
In difesa di alunni disabili e docenti, il giovane sindacato ha presentato ricorso contro lo schema di decreto ministeriale sugli organici sul sostegno, al quale è possibile ancora aderire gratuitamente ad adiuvandum. A questo proposito la Cassazione, con la sentenza n. 25101, ha appena confermato l’illegittimità della decisione degli Uffici scolastici di ridurre le ore settimanali stabilite dal Pei. Chi volesse informazioni, può scrivere a [email protected]. Infine, per venire incontro anche alle famiglie costrette a ritirare da scuola i figli per protesta, il sindacato ha confermato l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’, proprio per far rispettare le ore di sostegno indicate nella diagnosi funzionale di ogni allievo.