Supplenze GPS 2024, in Abruzzo botta e risposta tra sindacati e USR: “Situazione grave”. La replica: “Algoritmo funziona, errori di natura materiale”
“Un far west delle nomine”. Così i sindacati definiscono la caotica situazione delle supplenze in Abruzzo, dove centinaia di docenti precari si trovano a fare i conti con errori, ritardi e incertezze a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico.
Le prime criticità sono emerse già dopo la pubblicazione dei bollettini con gli esiti delle nomine, avvenuta lo scorso 31 agosto. Nomine sbagliate, punteggi assegnati in modo errato, mancata comunicazione di rinunce da parte di docenti di ruolo: le segnalazioni di irregolarità sono state numerose, soprattutto nelle province di Pescara, Chieti e L’Aquila.
Come segnala Il Messaggero, i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals Confsal, Gilda, Uil e Anief hanno inviato due diffide all’Ufficio Scolastico Regionale, chiedendo di ripetere le operazioni di conferimento degli incarichi. “Il problema è strutturale e riguarda tutto il Paese, ma in Abruzzo la situazione è particolarmente grave”, denuncia Pino La Fratta, segretario regionale della Flc Cgil. “Non si tratta di un malfunzionamento dell’algoritmo, ma di errori umani e ritardi nella comunicazione delle disponibilità”.
Il risultato è una situazione di caos e incertezza per centinaia di docenti, che a pochi giorni dall’inizio delle lezioni non sanno ancora in quale scuola dovranno prendere servizio. “Questo crea enormi disagi organizzativi, sia per i docenti che per le scuole”, sottolinea La Fratta. “Finché non saranno completate le nomine, le scuole non potranno portare a termine le attività propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico”.
Il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Massimiliano Nardocci, ha assicurato che “l’algoritmo funziona correttamente” e che gli errori sono di natura “materiale”. Nardocci ha promesso che le rettifiche saranno ultimate entro la fine della settimana e che dalla prossima settimana sarà organizzato un ulteriore turno di nomine.
I sindacati, pur riconoscendo l’impegno degli uffici, restano scettici e non escludono azioni di protesta se la situazione non si sbloccherà rapidamente. “Il rischio è di un contenzioso enorme”, avverte La Fratta. “Servono interventi strutturali per risolvere il problema della precarietà nella scuola, altrimenti ci troveremo ogni anno a dover affrontare le stesse emergenze”.